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Venerdì, 18 gennaio 2019

Predaia, due eventi per la Giornata della Memoria. Il programma

Predaia - Doppio appuntamento per la Giornata della Memoria nel Comune di Predaia: il 22 gennaio a Tres e il 25 gennaio a Taio. Per celebrare la Giornata della Memoria proposti due eventi dal Comune di Predaia (Trento) in due distinte serate in cui saranno protagoniste le vicende di Gino Bartali, il “Ginettaccio” e l’odissea degli internati nella Seconda guerra mondiale provenienti dal Trentino e da Predaia.


Occasioni per mettere in evidenza come, nei momenti più bui della storia, siano importanti le gesta umanitarie di persone comuni, che hanno saputo mantenere vivi la compassione e l’aiuto al prossimo.


A TRES - Primo appuntamento martedì 22 gennaio, alle 20.30 nel Centro Ricreativo Pra del Lac di Tres, con la rappresentazione dello spettacolo “Ginettaccio”, dedicato all’immenso e silenzioso lavoro speso da Gino Bartali per salvare la vita di decine di ebrei.


Lo spettacolo, intenso e leggero, dipinge con tinte dolci una semplice ma straordinaria vicenda umana, quella del grande ciclista di cui, Giovanni Betto e Paolo Perin racconteranno l’infanzia, l’ascesa sportiva e l’impegno sociale.


A TAIO - Secondo appuntamento venerdì 25 gennaio, alle 20.30 nell’Auditorium di Taio con una serata dedicata a “L’immane sacrificio degli Internati Militari Italiani”: una serata per non dimenticare che racconterà le vicende del “Bunker Valentin” e dei prigionieri di guerra trentini che furono forzatamente costretti a lavorare alla sua costruzione.


Il “Bunker Valentin” è un enorme edificio di cemento armato, lungo 400 metri, largo quasi 100 e alto 30. Si trova a Farge, in Germania, poche decine di chilometri a nord di Brema, lungo le sponde del fiume Weser.

Nei piani dei nazisti doveva diventare un inattaccabile cantiere navale con all’interno una catena di montaggio che ogni due giorni avrebbe dovuto assemblare un sommergibile completo, pronto per raggiungere il mare. La Seconda Guerra Mondiale ebbe fine prima che il progetto potesse compiersi interamente.


Alla costruzione del “Bunker” hanno forzatamente lavorato sottoposti a condizioni intollerabili anche molti IMI, Internati Militari Italiani, fatti prigionieri dai Tedeschi dopo la firma dell’Armistizio dell’8 settembre 1943. Tra di loro anche alcuni trentini. Elia Tomasi, di Mattarello, classe 1924, scomparso nel 2014, rientrò dalla Germania con un piccolo bloc notes con annnotati alcuni nominativi e indirizzi di compagni di prigionia. Proprio partendo da questi appunti il figlio, Maurizio Tomasi, ha recentemente avviato una ricerca, con un duplice obiettivo: contattare i congiunti di quegli IMI che hanno condiviso lo stesso destino del padre e creare occasioni per far conoscere la loro drammatica storia, riportarla alla luce, perché il loro sacrificio non cada nell’oblio e diventi patrimonio delle comunità di appartenenza. Renato Brida, classe 1921, di Priò, è uno dei nominativi scritti sul bloc notes e sono stati i figli Danilo e Fiorello a rispondere all’appello di Maurizio Tomasi e ad accogliere la sua proposta di promuovere un’iniziativa dedicata al “Bunker Valentin” e agli IMI della Predaia.


L’appuntamento sarà aperto dall’intervento di Alessandro Giovannini, autore nel 2011 di una tesi di laurea sugli IMI trentini, a compimento del corso magistrale in scienze storiche e forme della memoria presso la Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Trento. Sono stati 5.129 gli IMI trentini rintracciati da Giovannini consultando i fogli matricolari dei militari di leva nati fra il 1916 e il 1925, a dimostrazione di come gli eventi storici seguiti all’8 settembre 1943 abbiano pesantemente coinvolto la popolazione provinciale.


L’8 novembre 2015 il “Bunker Valentin” è diventato ufficialmente “luogo della memoria” e “centro di documentazione”, per rendere omaggio e giustizia a tutti i lavoratori forzati, prigionieri di guerra e deportati da ogni angolo d’Europa, che furono obbligati a costruirlo.

Ultimo aggiornamento: 18/01/2019 00:49:06
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