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La lana di Peio fa crescere la maglieria sostenibile di montagna

Grazie al Pnrr Bando dei Borghi

PEIO (Trento) - Val di Pejo è diventata famosa per l’acqua e le piste da sci che arrivano fini a 3000 metri nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. Pochi sanno, però, che qui Elena alleva un gregge di pecore stanziali che ogni anno vanno tosate producendo quintali di lana o, meglio, di rifiuti speciali, dice la legge. Uno spreco di materia prima pregiata e costi notevoli per l’allevatore. All’arrivo del PNRR dei Borghi, tutto questo cambia grazie a una bella idea imprenditoriale al femminile

Nel 1967, quasi 60 anni fa, Nonna Gianna aprì il negozio a Vermiglio, in Val Di Sole e diventa imprenditrice lavorando la lana: maglioni, maglioncini, prodotti di montagna, caldi e morbidi.

Il tempo passa ma l’idea della maglieria, mai: la nipote Viola Framba nel 2023 decide di riprendere l’attività e portarla avanti approfittando anche dell’attrazione che le lane di montagna hanno sui turisti. Finalmente un paio di anni fa esce il Pnrr Bando Borghi a cui hanno aderito 22 imprese di cui 7 femminili. Una dotazione importante di oltre 3 milioni di euro di cui 1,6 a favore delle imprese locali.

Viola, sua madre Susy e l’amica Stefania hanno colto il Pnrr al volo: il 24 maggio scorso ha aperto ufficialmente il un nuovo laboratorio a Pellizzano dopo soli 2 anni dal rilancio del vecchio negozio. Progetto storico, ma con una idea nuova: valorizzare la lana di montagna prodotta localmente che da rifiuto speciale diventa risorsa.

Una storia, quella di Luna Lunatica, che ci parla di economia circolare, sostenibilità a salvaguardia del reddito di montagna e della pastorizia locale. Una storia tutta femminile, giovane e con una idea molto chiara della ricaduta economica e sociale di un investimento così moderno e vintage allo stesso tempo. Uno storytelling che ci riporta immediatamente al film Vermiglio, che ha portato la Val di Sole a essere protagonista in molti festival in Italia ma, soprattutto, a gareggiare a Los Angeles, per gli Oscar.

Tutti infatti sanno che l’attività di allevamento di animali oltre alle mucche serviva per la vita quotidiana sui monti che in passato era davvero difficile, come testimonia anche il film. Un bel maglione di calda lana era un prodotto davvero fondamentale per la sopravvivenza. Oggi lo si ripropone per motivi sicuramente green e di micro-economia:

"Io, mia mamma Susy e la mia amica Stefania ci trovavamo di sabato e a volte la giornata passava tra chiacchiere e merende, andavamo a lana, luna e umore» dice Viola Framba, la titolare «oggi abbiamo una attività e lavoriamo tutta la settimana, ma la luna ci accompagna sempre.
Come sempre ci accompagna nonna Gianna".

L’utilizzo della lana di Pejo permette di avere la materia prima con un positivo ritorno ambientale e una collaborazione per il mantenimento del territorio: l’utilizzo di prati e pascoli da parte del gregge tutelano anche il paesaggio e con esso le attività turistiche locale che arrivano nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. I capi di Luna Lunatica sono quindi capi che credono nella sostenibilità e che la praticano anche nella lavorazione e che durano nel tempo: un investimento positivo che è diventato realtà grazie al PNRR e a una amministrazione comunale che ci ha fortemente creduto.

"Avevamo l’idea di allargare la nostra attività e questo bando è stato l’occasione più adatta: in due mesi di attività abbiamo visto crescere l’apprezzamento sia dei residenti che dei turisti.» continua Viola «Parte della nostra lana viene dal gregge di Elena, un gregge stanziale, che ogni anno produce quintali di lana non utilizzata, che deve essere smaltita come rifiuto speciale, generando costi inutili per l’allevatore. Per questo, tra le nostre materie prime, abbiamo voluto inserire la lana delle pecore della Val di Pejo per dare valore alle risorse locali e ridare vita ad un materiale da decenni catalogato come rifiuto. La lana viene quindi recuperata, lavata alla fontana come da tradizione, lavorata presso un filatoio nel nord dell’Italia e poi tinta tradizionalmente con l’utilizzo di risorse locali naturali"»

Cosa si intende con il PNRR Bando dei Borghi?
Il finanziamento ottenuto da parte del Comune ha sbloccato anche la possibilità, prevista dal Bando Borghi, di finanziare con massimo 75.000 euro alcune imprese locali che hanno partecipato al bando, chiuso nella primavera scorsa. Tutti questi progetti nascono dal lavoro e dall’impegno di una amministrazione, quella di Pellizzano guidata dalla sindaca Francesca Tomaselli, che ha investito molte energie per ottenere questi fondi con una ricaduta enorme sul territorio. Le imprese vincitrici stanno già facendo crescere e potranno far crescere ulteriormente il valore del territorio, grazie alle loro progettualità, connesse ad un contesto turistico di valle attento ai valori ambientali e alla cultura.

"A breve si inizieranno a vedere nuove porte aprirsi, nuovi progetti prendere il volo e nuove prospettive di crescita prendere vita. Pellizzano guarda al futuro con fiducia e con una rete imprenditoriale più forte e più solida, con nuove attività e il rafforzamento delle imprese esistenti che animeranno il tessuto economico e sociale", commenta la sindaca Francesca.

Grazie al PNRR Bando Borghi, sono state 22 le imprese entrate in graduatoria, di cui 7 femminili. Sommando questo PNRR a quello riservato a Termenago, il Comune di Pellizzano e tutta la Val di Sole hanno ottenuto energie importanti per il rilancio imprenditoriale e progettuale, legato in particolare alla cultura dell’innovazione e alla valorizzazione dell’ambiente. Una ulteriore nota positiva: queste risorse si stanno spendendo rispettando i tempi previsti dai bandi stessi.
In totale sono 3.195.000 euro i finanziamenti arrivati a Pellizzano dalla Linea B del Bando Borghi PNRR, di cui 1.613.00 per le imprese locali
Ultimo aggiornamento: 20/07/2025 10:22:31
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