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I comitati contro il bypass ferroviario e No Tav

Hanno incontrato i capigruppo in Consiglio provinciale a Trento

TRENTO - I comitati contro il bypass ferroviario e No Tav hanno incontrato i capigruppo in Consiglio provinciale a Trento.

I rappresentanti dei comitati contro la circonvallazione e il comitato No Tav di Trento hanno incontrato oggi i capigruppo ai quali hanno consegnato un documento che, oltre ad un’analisi allarmata della situazione dell’inquinamento dei terreni di Trento nord, rivolge al Consiglio una serie di richieste. Prima di tutto un impegno per la realizzazione a sud della Ex Sloi, nell’area Sequenza, di una barriera idraulica per arginare l’espansione dell’inquinamento da piombo e il potenziamento di quella realizzata a valle dell’ex Carbochimica, ritenuta del tutto insufficiente e incapace di trattenere l’inquinamento da Ipa e da metalli pesanti. Barriere che, secondo i comitati, Provincia e Comune di Trento dovrebbero realizzate subito come misura di sanità pubblica. Un’urgenza, è stato sottolineato, che deriva dai risultati dei monitoraggi realizzati da Rfi e dal Consorzio Tridentum e da quelli semestrali che dal 1994 forniscono i piezometri dell’Appa.
Inoltre, viene chiesta una mozione o un odg del Consiglio per esprimere contrarietà alle modalità di realizzazione da parte del Consorzio Tridentum e di RFI della cosiddetta "trasparenza idraulica", modalità che, sempre secondo i rappresentanti dei comitati, in assenza della barriere idrauliche e di una successiva bonifica delle falde a sud del SIN, favorirebbe l'estensione dell'inquinamento verso il centro città. Sempre al Consiglio è chiesto di farsi carico della diffusione e comunicazione alla cittadinanza dei risultati del rapporto emidemiologico Sentieri, giunto alla sua sesta edizione, che, hanno detto gli esponenti No bypass e No Tav, testimonierebbe che la mancata bonifica del SIN di Trento nord starebbe producendo un aumento di gravi patologie tra la popolazione. Inoltre, a rendere noto lo stato dell'indagine epidemiologica Sintesi, che riguarda una ventina di SIN in Italia fra cui quello di Trento Nord, e che dovrebbe approfondire le conoscenze sulle condizioni di salute delle popolazioni che vivono a contatto con l’area Sin.
Un’inchiesta, finanziata con un milione dei fondi Pnrr, che dovrà essere ultimata entro il giugno 2026. Ma, hanno sottolineato i rappresentanti dei comitati, non è noto però se l'equipe per l'inchiesta Sintesi sia stata costituita né lo stato dell'indagine che è stata chiesta anche dall'Ordine dei Medici.

La Giunta Provinciale ha confermato l'adesione al progetto, ma, sempre secondo i rappresentanti dei comitati, non risulta ancora costituita l'equipe per gli studi, mentre anche quella relativa all'indagine Sentieri, si afferma, si è di fatto sciolta.

Queste le principali richieste presentate ai capogruppo che sono state precedute da una serie di allarmate valutazioni da parte da Elio Bonfanti e dal professor Claudio Della Volpe sullo stato dell’inquinamento dei terreni di Trento Nord e dell’impatto del cantiere del bypass ferroviario. Una situazione grave, hanno detto in sintesi, che la Pat e il Comune di Trento non hanno affrontato con la necessaria determinazione contrariamente a quanto fatto dal Comune di Fidenza che si è trovato in una situazione analoga che ha affrontato realizzando le barriere idrauliche, bonificando i terreni e rendendoli utilizzabili sono come aree industriali.
Francesco Valduga, capogruppo di Campobase, ha affermato che l’area del confronto va allargata evitando che questa sia una battaglia solo di Trento ed è indispensabile saper, riguardo al corridoio, cosa accade e accadrà prima e dopo il capoluogo coinvolgendo le comunità locali. Valduga ha poi ricordato che, nel caso di Rovereto, l’Osservatorio per il corridoio del Brennero ha funzionato al punto che il progetto che riguardava la Città della Quercia è stato cambiato. Filippo Degasperi di Onda ha detto che su tutto ciò che riguarda il bypass c’è sempre stato un atteggiamento dogmatico che ha reso e rende difficile ogni approccio che si basi su dati oggettivi. Si è andati avanti ad atti di fede, ha detto, come quello del non inquinamento dei terreni. Eleonora Angeli, capogruppo della Lista Fugatti, assicurando l’impegno del suo gruppo, e ringraziando i comitati per il lavoro di informazione che stanno facendo, e si è chiesta perché non ci sia mai stato un approfondimento su questa questione e una presa in carico del problema anche da parte del Comune di Trento.
Ultimo aggiornamento: 09/12/2025 21:45:41

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