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Mercoledì, 20 febbraio 2019

Sci, Mondiali Junior Val di Fassa: Rösti è d'oro in discesa, Meta Hrovat «reginetta» dello slalom. I risultati

Passo San Pellegrino - Le gare maschili dei Campionati Mondiali Junior di sci alpino della Val di Fassa si aprono nel segno della Svizzera, che conquista il 55° titolo iridato giovanile della propria storia grazie al successo nella discesa libera di Lars Rösti, già bronzo lo scorso anno a Davos. Foto Elvis Piazzi.


discesaIl colore del metallo questa volta è più pregiato e luccicante per il ventunenne rossocrociato, che segue nell’albo d’oro della discesa iridata il connazionale Marco Odermatt, asso pigliatutto ai Mondiali svizzeri di dodici mesi fa. Secondo e quinto nelle due prove cronometrate, in stagione sul podio nella discesa libera di Coppa Europa a Kitzbühel il 21 gennaio, Rösti trova la performance perfetta nella giornata che conta sulla pista La VolatA di Passo San Pellegrino. Lo svizzero chiude in 1’20”21, riuscendo a tenersi alle spalle i due austriaci Julian Schütter e Manuel Traninger, per un podio tutto classe 1998.


Schütter, che nell’inverno in corso aveva come miglior risultato in Coppa Europa il 13° posto conquistato in Val Sarentino la scorsa settimana, trova la miglior giornata della stagione nella discesa iridata e paga un ritardo di 12 centesimi. Traninger, primo e secondo nelle due cronometrate con un “best” di 1’20”34, è terzo a 0”45, con il classe 2000 norvegee Atle Lie McGrath rimasto ai piedi del podio per appena un centesimo di secondo. Fatale, per il promettente scandinavo, un errore commesso prima dell’imbocco del “piano” conclusivo, ma talento e qualità certo non gli mancano, atleta completo che in Val di Fassa punta forte anche su slalom gigante e speciale, discipline in cui è già riuscito a salire sul podio in Coppa Europa nell’inverno in corso.


Più staccati tutti gli altri, con la quinta e la settima piazza di Josua Mettler e Cedric Oschsner a completare la bella prova di squadra della Svizzera, mentre per l’Italia il migliore è Nicolò Molteni. Il ventenne comasco chiude decimo a 0”84, lui che aveva già destato una buona impressione nelle due prove cronometrate, chiuse all’ottavo e al settimo posto.


Molteni tiene il passo dei migliori nel tratto più tecnico della pista, ma paga a caro prezzo i 40 centesimi persi nel tratto iniziale di scorrimento, di fatto quelli che lo separano dalla zona medaglie. L’azzurro conferma comunque le prestazioni dei giorni scorsi, riducendo anche il gap dalla zona podio, pronto a riprovarci domani in superG. Più attardati gli altri italiani: forfait di Matteo Franzoso, che ha rimediato una botta al ginocchio nella prova di martedì, mentre l'altoatesino Hugo Mittermair, convocato all'ultimo in sostituizione dell'infortunato Matteo Pradal, è 23° a 1"97. Trentunesimo Pietro Canzio.
Domani verranno assegnate le medaglia del superG maschile, sempre sulla pista La VolatA di Passo San Pellegrino. Lo start del primo atleta è previsto alle 11.



Le voci dei protagonisti


Lars Rösti (medaglia d’oro discesa libera maschile)
«La pista era perfetta oggi, un po’ più ghiacciata rispetto alle prove. Ho trovato un feeling ideale con il tracciato. Come ho vinto? Spingendo dal primo all’ultimo metro di gara. Il livello dei migliori, d’altronde, era molto alto: lo si era visto in prova e lo si è visto anche oggi. Ero già salito sul podio ai Mondiali Junior lo scorso anno, ma salire sul gradino più alto è qualcosa di stupendo. Ora c’è il superG: il mio obiettivo? Provare a vincere un’altra medaglia. Sarebbe bello riuscire a sfruttare il massimo questo buon momento e le caratteristiche di un pendio che mi piace»


Julian Schütter (medaglia d’argento discesa libera maschile)
«Sono orgoglioso di me stesso, di quello che sono riuscito a fare. Nella parte alta della pista non sono stato perfetto, ho commesso un piccolo errore. Sapevo che mi sarebbe potuto costare la medaglia e quindi mi sono detto “o tutto o niente”. Ho rischiato tutto quello che potevo rischiare e mi sono divertito. Aver vinto una medaglia ha reso la discesa ancora più divertente. La pista mi è piaciuta, bella da sciare. In superG sarà un’altra battaglia e voglio riprovarci»

Manuel Traninger (medaglia di bronzo discesa libera maschile)
«Sono soddisfatto della mia gara, nel complesso è stata molto buona. Nella prima parte ho sciato davvero molto bene, mentre nel tratto conclusivo sono stato un po’ meno preciso. La pista era bella, ghiacciata, mi sono divertito. Ora c’è il superG e sono motivato a fare un’altra bella gara. L’importante sarà sciare bene, poi il risultato può arrivare»


Nicolò Molteni (10° classificato e migliore degli italiani)
«In tutte e due le prove cronometrate avevo patito la parte alta, quella più scorrevole, e così è stato anche in gara. Certo, avrei voluto qualcosa di meglio in termini di piazzamento, ma le gare sono così. Il distacco dal podio lo ho accumulato tutto nel tratto iniziale e dovrò lavorare tanto su quello. I tratti più pianeggianti e facili sono il mio tallone d’Achille. Domani c’è il superG, un’altra occasione per provare a centrare un bel risultato. La pista è molto bella e preparata bene, il fondo duro. Ci sono tutte le condizioni per fare una bella gara»



Hrovat reginetta dello slalom


La slovena Meta Hrovat si è confermata reginetta juniores dello slalom mondiale.

Nella seconda giornata di gare dei Campionati Mondiali Juniores della Val di Fassa, la quasi ventunenne di Kranjska Gora ha bissato il titolo iridato conquistato dodici mesi fa a Davos, lasciandosi alle spalle la svizzera Aline Danioth e la svedese Elsa Haakansson Fermbaeck. Quinto posto per l’azzurra Lara Della Mea, preceduta al traguardo anche dall’altra slovena Neja Dvornik.
In testa alla gara sin dalla prima manche, la Hrovat non ha voluto incorrere nel medesimo inconveniente di ieri, quando nella seconda frazione del gigante ha gettato alle ortiche le possibilità di vittoria con un errore nel muro centrale della pista Aloch di Pozza di Fassa.


Determinata e concentrata, la slovena - già in evidenza anche in Coppa del Mondo - non ha concesso spazio alle avversarie, fermando il cronometro sull’1’47”70 con un margine di 0”89 nei confronti della Danioth, bronzo l’anno passato a Davos e recentemente campionessa iridata nel Team Event ai Mondiali di Aare. Terza, con un distacco di ben 1”28, la svedese Haakanson Fermbaeck, autentica sorpresa di giornata.


Affacciatasi al cancelletto con il pettorale numero 18, la scandinava ha saputo inserirsi in quarta posizione a metà gara, per poi scalare ulteriormente di un gradino la classifica e mettersi al collo un bronzo assolutamente inatteso.


Percorso inverso, invece, per l’elvetica Camille Rast, argento in gigante ieri, che nella seconda manche ha perso la terza posizione provvisoria scivolando al sesto posto, sorpassata anche dalla slovena Dvornik (+1”33, sei posizioni guadagnate nella manche decisiva per la diciottenne) e dalla Della Mea (+1”85).


Il ritmo più armonico dello slalom ha restituito maggior brillantezza all’azzurra friulana, che rispetto al gigante di martedì ha saputo mettere in pista una condizione più brillante, seppur non sufficiente per prenotare un posto sul podio finale. Ma la tarvisiana avrà modo di riprovarci tra dodici mesi nella norvegese Narvik, in quello che sarà l’ultimo suo anno da junior.


Alle spalle di Della Mea e Rast, settimo posto per la convincente canadese Amelia Smart, seguita dalla svedese Sara Rask e dalla seconda azzurrina di giornata, la bresciana cresciuta agonisticamente in Trentino Marta Rossetti, che nella seconda manche ha potuto confermare il nono posto di metà gara. Ventinovesimo posto, quindi, per la torinese Anita Gulli, mentre la cuneese Carlotta Saracco è uscita nella seconda manche.


Per la Hrovat, già sul podio in Coppa del Mondo nel gennaio 2018 nel gigante di Lenzerheide, il secondo titolo iridato giovanile arriva a pochi giorni dal compimento del ventunesimo anno (il 2 marzo prossimo), proprio mentre sta combattendo contro una sorta di infezione al piede destro che da due mesi ne limita gli allenamenti e l’efficienza, costringendola a dosare l’impegno di giorno in giorno sulla base del dolore, nell’attesa che la cura antibiotica a cui si sta sottoponendo porti gli sperati benefici.


Nella serata in Piazza de Sotegrava a Moena esordio anche per la Medal Plaza di Val di Fassa 2019, con la cerimonia di premiazione delle prime tre gare disputate ai Campionati Mondiali Juniores della Val di Fassa: discesa maschile, slalom e gigante femminile. Le ragazze torneranno quindi in pista venerdì per la giornata più impegnativa del programma iridato, con il superG in mattinata sulla pista La VolatA di Passo San Pellegrino e nel pomeriggio il Team Event sulla Aloch di Pozza di Fassa.



Le dichiarazioni


Meta Hrovat (Slovenia, medaglia d'oro)
«Dopo la delusione nel gigante di ieri ci tenevo a riscattarmi e pur sentendo il peso della pressione ho cercato di sciare al mio meglio in entrambe le manche. Queste ultime settimane sono state particolarmente difficili ed impegnative: sono uscita un po’ delusa dai Mondiali di Aare ed il nulla di fatto in gigante non ha aiutato. Il mio mondiale juniores finisce qui, ora mi prendo qualche giorno per riposare, provare a rimediare al problema al piede e quindi allenarmi in vista delle ultime due tappe di Coppa del Mondo a Splinderuv Mlyn e alle finali di Soldeu».


Aline Danioth (Svizzera, medaglia d’argento)
«L’anno scorso a Davos ho preso il bronzo, oggi sono salita in seconda posizione: sono assolutamente soddisfatta e pur avendo commesso qualche errore, non ho alcun rimpianto. Si tratta della seconda medaglia nel giro di pochi giorni dopo l’incredibile oro ai Mondiali di Aare nel Team Event con la Svizzera: quello è stato il giorno più bello ed inatteso della mia vita e completare il mese di febbraio con un altro podio è semplicemente perfetto».


Elsa Haakansson Fermbaeck (Svezia, medaglia di bronzo)
«
Incredibile, non mi sarei mai aspettata di poter salire sul podio. Ma dopo la prima manche andata così bene mi sono detta che non avevo proprio nulla da perdere e ho attaccato a tutta. La pista ha retto alla perfezione, un grande tracciato: ho fatto qualche imprecisione, ma il terzo posto è qualcosa di davvero incredibile».


Lara Della Mea (Italia, quinta classificata)
«
Sicuramente è andata meglio rispetto al gigante di ieri, ma non ci voleva molto. Ma non nego che dentro di me speravo di poter salire sul podio. Fisicamente sto bene, ma risento della stanchezza dell’ultimo periodo e nella prima manche non mi sono sentita perfettamente a mio agio; un po’ meglio nella seconda: ora venerdì affronterò il Team Event».


Marta Rossetti (Italia, nona classificata)
«Dopo il nono posto nella prima manche contavo di fare qualche passo avanti nella seconda, invece ho commesso un altro errore e alla fine ho confermato il piazzamento. Entrare nella top ten non è male, ma si sa come in un Mondiali si debba sempre ambire a qualcosa di meglio, magari anche vicino al podio e proprio per questo non posso dirmi pienamente soddisfatta».

Ultimo aggiornamento: 20/02/2019 17:27:53
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