Livigno - Un battaglione è giusto composto da 500 uomini, tanti quanti alla 31.a Sgambeda di oggi a Livigno, un battaglione sconfitto da… un alpino di lusso, il valdostano Mikael Abram del CS Esercito, un autentico “stratega” che ha fatto sfiancare gli uomini di testa, poi in vista dell’arrivo ha lasciato il trenino dei primi aggiudicandosi il successo sul trentino Mauro Brigadoi e sul ceco Jan Srail. Foto @Newspower.
Per la gara delle donne si sarebbe potuta intonare la famosa ‘Mrs Robinson’ di Simon & Garfunkel. Prima Frida Erkers, Team Robinson Trentino, seconda Nicole Donzallaz, Team Robinson Trentino, terza Chiara Caminada, pure lei Team Robinson Trentino, con un podio dunque tutto azzurro, come il nuovo colore delle tute del team trentino.
Innanzitutto una bella gara, temperature miti per Livigno, appena sotto lo zero, cielo a tratti grigio e a tratti azzurro, piste davvero splendide, 30 km in skating affascinanti, un autentico paradiso per i fondisti che da sempre arrivano da tutto il mondo per allenarsi in altura.
Partenza alle 11, due giri del centro fondo, poi su verso Vago e in direzione Forcola, quindi giù a ritroso nella pista parallela passando anche accanto al poligono di biathlon, infine chiusura nello stadio dopo una breve escursione nella piana di Livigno.
Schieramento “tattico” del Team Robinson, con gli skimen abili a conquistare tutte le prime posizioni con gli sci nei binari di partenza, ma fuori dello stadio sono stati soprattutto i due portacolori del Team Sottozero, Hollandt e Busin, a “comandare” la scena, poi si è creato un gruppetto di una decina con tutti i migliori. Un continuo batti e ribatti fino al tratto finale con Abram che, dopo aver controllato sornione la situazione, ha dato fuoco alle polveri, ha allungato in solitaria e a nulla è servito lo sforzo di Brigadoi di agganciare il fuggitivo, anche perché il trentino sta preparando la stagione in classico di “Visma”. Vittoria dunque di Mikael Abram, seguito da Brigadoi. Appena 6” e sul podio è balzato anche il ceco Jan Srail, 3°, davanti al livignasco Saverio Zini, biathleta del CS Esercito. Hollandt e Ferrari evidentemente hanno pagato caro lo sforzo dell’attacco iniziale e si sono piazzati alle spalle di Zini, ma davanti all’atteso Kristoffersen, sebbene specialista del classico. In verità, Abram non sapeva che nel finale la gara allungava anche oltre lo stadio per un paio di chilometri, e così la sua volata è stata davvero lunga, ma non ha mai rischiato di farsi raggiungere.
La gara delle donne non ha avuto grande storia.