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Rifugi aperti: dalle prenotazioni al distanziamento, le cinque regole d’oro per l’estate in Trentino

lunedì, 15 giugno 2020

Passo Tonale – Prenotazione obbligatoria per i pernottamenti e consigliata per i pasti, utilizzo di gel e mascherina nelle aree comuni, mantenere il distanziamento fisico previsto, portare con sé asciugamano e ciabatte e chiedere al rifugista quali siano le modalità previste nelle diverse strutture per il pernottamento. tonSono cinque regole, semplici, ma fondamentali, che poggiano sul presupposto che dobbiamo essere tutti noi, in primis, ad avere un comportamento responsabile e che mettono in evidenza i tratti comuni tra le disposizioni per i rifugi dolomitici adottate dalle Regioni e dalle Province Autonome che condividono il Patrimonio Mondiale Dolomiti UNESCO. Cinque regole raccolte in una locandina che sarà diffusa sui canali social e affissa nei 66 rifugi dell’area dolomitica, che coinvolge Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

“Uniti nella diversità è il motto che da sempre caratterizza il nostro impegno – ha detto il presidente della Fondazione Dolomiti Unesco e vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Mario Tonina. Quello che lanciamo oggi – ha sottolineato – vuole essere un messaggio di speranza e di ottimismo, proprio in occasione dell’apertura della stagione dei rifugi. Per fare in modo che gli amanti della montagna possano tornare a popolarla, in sicurezza, abbiamo lavorato a queste regole, che sono state condivise da tutte le associazioni che operano sul territorio, che voglio ringraziare per l’impegno e la volontà di collaborare. Sappiamo quanto importante sia per i territori dolomitici il turismo estivo e pensiamo che ci potrà essere una risposta positiva ed importante da parte dei turisti, anche grazie al lavoro, unitario, svolto dalla Fondazione. Sarà un’estate diversa – ha concluso Tonina – non vi sono dubbi e starà a tutti noi renderla speciale”.

“La locandina – ha spiegato Marcella Morandini, direttrice della Fondazione – mette al centro la figura del rifugista e rappresenta un importante lavoro di rete che mette in connessione persone, istituzioni e territori. Sarà redatta in italiano, tedesco ed inglese, rivolgendosi quindi anche al vasto pubblico internazionale che frequenta le Dolomiti. Oggi parte, dunque, – ha aggiunto – una campagna informativa per l’estate 2020 frutto di un eccellente lavoro di squadra coordinato dalla Fondazione Dolomiti UNESCO a cui hanno partecipato le associazioni alpinistiche della regione dolomitica e le associazioni locali di rifugisti, dopo un ampio confronto avvenuto con i tecnici delle amministrazioni che condividono il Patrimonio Mondiale, che ha permesso una fotografia dei diversi contesti territoriali”.

Regole diverse, ma non troppo

I principi ispiratori dei protocolli adottati da Regioni e Province Autonome sono molto simili e il rispetto delle regole per l’estate 2020 richiede disponibilità di pianificazione e adattamento da parte dell’escursionista e uno sforzo in più da parte del rifugista. Per quanto riguarda la ristorazione, ci sono delle differenze non solo fra i diversi territori, ma anche di rifugio in rifugio, perché tutto dipende dallo spazio a disposizione. Per non compromettere la sicurezza, varia anche la riduzione dei posti letto, ma ovunque sono richieste le dotazioni personali ed è d’obbligo la prenotazione.

La Fondazione Dolomiti UNESCO, insieme a AVS – Alpenverein Südtirol, CAI Alto Adige, CAI Friuli Venezia Giulia, CAI Veneto, SAT – Società Alpinisti Tridentini, Schutzhütten/Rifugi Alpini Südtirol, Associazione Rifugi del Trentino e AGRAV – Associazione Gestori Rifugi Alpini Veneto, ha messo a punto una comunicazione per l’escursionista, valida in ogni circostanza, che parte proprio dal rispetto delle disposizioni vigenti.

La locandina con le cinque regole per la sicurezza sarà visibile sui canali social di tutti i rifugi e delle associazioni alpinistiche che hanno contribuito alla sua realizzazione e sarà infine protagonista sui social della Fondazione Dolomiti UNESCO.

Covid 19: regole e informazioni anche in alta quota

L’importanza di avere regole uniformi, chiare e semplici nella comprensione e nell’applicazione, la centralità del ruolo del gestore, anche per una attenta quanto necessaria pianificazione delle escursioni, il grado di attenzione e di rispetto verso gli altri mostrato dagli alpinisti, il mantenimento, nonostante regole nuove, della funzione di ricovero dei rifugi, soprattutto in caso di maltempo: sono questi i temi principali emersi dal seminario “Rifugi ai tempi del Covid”, che ha visto oggi protagonisti i rappresentanti delle associazioni alpinistiche e dei rifugisti del territorio delle Dolomiti. Il seminario, moderato dalla direttrice della Fondazione Dolomiti UNESCO Marcella Morandini, si è svolto nella sala Depero del palazzo della Provincia a Trento, dopo la presentazione del manifesto, curato dalla Fondazione, con le cinque regole per vivere la montagna in sicurezza, proteggendosi da eventuali rischi di contagio da Covid-19.

Georg Simeoni, presidente dell’AVS – Alpenverein Südtirol, ha detto di aspettarsi un’estate come le altre, magari con meno turisti dall’estero. “Però – ha sottolineato – la gente che va in montagna sa che deve comportarsi in una certa maniera”. Da parte di gestori e ospiti, ha aggiunto, c’è soddisfazione per il fatto di avere regole e consigli su come comportarsi. Si è detto però rammaricato per il fatto che le regole siano un po’ diverse nelle varie province e regioni.

Silverio Giurgevich, presidente del CAI Friuli Venezia Giulia, ha evidenziato che i valori di mutuo soccorso, rispetto reciproco e condivisione, tradizionalmente espressi dal Cai, renderanno più semplice l’approccio alle nuove regole, anche se cruciale sarà il comportamento responsabile di ciascuno.

Dell’importanza di avere regole uniformi e di veder collaborare i diversi club alpini, che rappresentano centomila soci, e la Fondazione, ha parlato anche Renato Frigo, presidente del CAI Veneto.

Per Claudio Sartori, presidente del CAI Alto Adige, sarà basilare la prenotazione, che è obbligatoria per il pernottamento e consigliata per il pranzo. Le nuove regole, ha ricordato, accentuano l’importanza, non nuova, di programmare e organizzare con attenzione le escursioni. “La gente c’è – ha detto – ed ha voglia di andare in montagna. Importante sarà il rispetto per il prossimo”.

Ezio Alimonta, presidente dell’Associazione Rifugi del Trentino ha ricordato che i rifugi svolgono un’importante funzione di presidio, di ricovero e di aiuto. Tra le azioni concrete che si possono attuare, ha aggiunto, ci sono la riduzione della capacità nelle sale e nelle stanze e l’utilizzo di lenzuola usa e getta. Sul rispetto delle distanze, ha notato, influiranno anche le condizioni meteorologiche.

Mario Fiorentini, presidente dell’Associazione Gestori di Rifugio della Regione Veneto, ha posto l’accento sulla centralità del gestore del rifugio e sul cambio di regole nei rapporti con gli ospiti, che devono essere informati al meglio sulle nuove disposizioni. Oltre all’atrezzatura, ha aggiunto, sarà importante anche la cultura dell’andare in montagna.

Roberto Bertoldi, vicepresidente della SAT – Società Alpinisti Tridentini, ha ricordato, a proposito delle prenotazioni, che in montagna il tempo cambia repentinamente costringendo gli escursionisti a modificare i loro programmi. Per questo sarà comunque indispensabile tenere conto che ci sono situazioni per cui si renderà necessario dare ricovero e rifugio agli escursionisti. Ha ricordato inoltre che esistono strutture, come i bivacchi, che non sono presidiate.



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