Trento - Storia, tradizione e valorizzazione del territorio di montagna. L’alpeggio rappresenta in Trentino un’attività fortemente identitaria, che l’Amministrazione provinciale sostiene e tutela: ne va dello sviluppo economico del settore zootecnico ed a beneficiarne è l’intera comunità.
Il paesaggio curato dagli agricoltori è infatti un elemento di ricchezza, patrimonio di tutti. Per questo motivo il Corpo forestale del Trentino con Agenzia provinciale per i pagamenti (Appag) e servizi veterinari dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) nell’ultimo triennio hanno intensificato ed esteso i controlli su pascoli e bestiame. L’obiettivo è stato quello di contrastare i fenomeni speculativi da parte di aziende agricole, spesso fittizie, che puntano ad incassare i cosiddetti ‘premi’ per l’alpeggio senza neppure svolgere l’attività e garantire il benessere degli animali.
Un'attività fortemente voluta dall’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca, Giulia Zanotelli e prevista da un atto di indirizzo approvato negli scorsi mesi che guardava in particolare alle greggi di ovicaprini e che sarà estesa ai bovini. “Quelli messi in campo sono interventi mirati, che hanno portato ad una maggiore qualità nella gestione del pascolo da parte delle aziende, benefici sulla concorrenza e una crescita dell’attenzione al benessere animale e alla gestione dei capi al pascolo” ha spiegato Zanotelli, oggi in conferenza stampa affiancata dai dirigenti Giovanni Giovannini (Servizio foreste), Pietro Molfetta (Appag) e dal direttore Roberto Tezzele (Unità operativa di igiene e sanità pubblica veterinaria di Apss). L'assessore ha peraltro ricordato come la Provincia abbia posto dei limiti temporali al pascolamento (che deve avvenire nel periodo compreso tra giugno e settembre) e contemporaneamente ridotto i parametri di conversione degli asini (che necessitano di meno cure rispetto ad altri animali) in unità bovina adulta al fine di evitare forzature da parte di chi guarda ai pascoli come strumento per ottenere i pagamenti diretti previsti dalla PAC mediante il minimo impegno nell’attività di alpeggio.
La superficie dei pascoli in Trentino è di circa 90mila ettari, di cui l’85% di proprietà pubblica. Sulle nostre montagne sono incastonate 484 malghe, che ospitano nel periodo dell’alpeggio un totale di 25.500 bovini e 42.000 ovicaprini. A conferma dell’importanza della gestione dei pascoli, l’attività tradizionale dell’alpeggio sul territorio provinciale è annualmente sostenuta, in forma diretta o indiretta, con fondi europei (Feasr e Feaga) e provinciali.
Negli ultimi anni si sono osservati tuttavia forti fenomeni speculativi, alla luce di condizioni normative favorevoli nell’applicazione dei pagamenti diretti della Pac (Politica agricola comune).