Nel primo trimestre, sia l’interscambio con la Germania (-11,1%), sia quello con la Francia (-15%), hanno registrato una importante flessione; meno marcata, invece, la contrazione dell’export verso gli Stati Uniti (-4,3%).
Le esportazioni sono costituite principalmente da prodotti dell’attività manifatturiera (93,8% del valore complessivo). La quota maggiore è da attribuire ai “prodotti alimentari, bevande e tabacco” (17,7%), seguiti da “macchinari ed apparecchi” (16,3%), “mezzi di trasporto” (16,2%), “sostanze e i prodotti chimici” 10,2%) e “metalli di base e prodotti in metallo” (7%).
Particolarmente colpite, in questa fase, le vendite all’estero di “macchinari ed apparecchi” (-52 milioni), “mezzi di trasporto” (-18 milioni) e “articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici” (-6,5 milioni). All’interno di un contesto sfavorevole trasversale a tutti i prodotti esportati, mostrano ancora segnali di tenuta i “prodotti alimentari e bevande” (+2,5 milioni), le “sostanze e prodotti chimici” (+2,4 milioni) e le produzioni agricole non trasformate (+2 milioni).
Nello stesso periodo, il valore delle importazioni delle merci in Trentino è risultato pari a 611 milioni di euro, registrando un calo dell’8,2% (-55 milioni) rispetto al primo trimestre 2019. Tra le categorie merceologiche importate, al primo posto si collocano i “mezzi di trasporto” con il 17,7% delle importazioni complessive, seguiti da “legno, prodotti in legno, carta e stampa” e da “prodotti alimentari, bevande e tabacco” entrambi con una quota del 13,2%. Il saldo della bilancia commerciale della provincia di Trento si attesta sul valore complessivo di 300 milioni di euro.