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Trento, condannati non potranno accedere ad alloggio Itea. Contraria la Cgil

mercoledì, 11 dicembre 2019

Quando:
11 dicembre 2019@14:47–15:47 Europe/Rome Fuso orario
2019-12-11T14:47:00+01:00
2019-12-11T15:47:00+01:00

Trento – Il Disegno di legge 36 “Legge collegata alla manovra di bilancio provinciale 2020”, presentato in data 11 novembre 2019 dalla Giunta provinciale, già approvato in Prima commissione permanente il 21 novembre 2019, prevede che una persona che abbia ricevuto una condanna penale superiore a 5 anni non possa accedere ad un alloggio Itea, oppure, in caso la persona fosse già destinataria dell’abitazione, si prevede la rescissione del contratto. Il tutto viene esteso anche ai familiari del condannato.

L’Assemblea Generale della Fiom-Cgil del Trentino esprime la propria ferma contrarietà e la propria forte preoccupazione nei confronti di questa scelta, che rischia di colpire iniquamente persone e lavoratori di basso reddito, oltreché calpestare il fondamentale principio sancito dall’art. 27 della Costituzione, quello che sancisce che “la responsabilità penale è personale”, un principio peraltro che sta alla base del vivere civile di tutti i Paesi democratici.
La proposta avanzata dalla Giunta Fugatti, se entrasse in vigore, andrebbe ad accrescere la pena oltre quella sancita dalla Magistratura, andando a colpire anche le famiglie, minori compresi, in situazioni già delicate e complesse come sono quelle dei familiari dei condannati.
Tale provvedimento, inoltre, rischia di sommergere definitivamente tra le mura domestiche i reati in famiglia, a cominciare dalle violenze nei confronti delle donne e dei minori, poiché le già oggi difficili e rare denunce avrebbero domani l’effetto di ritorcersi pesantemente contro le vittime, che si ritroverebbero a dover condurre una vita da senzatetto. Tutto questo, peraltro, non potrà che avere l’effetto di incrementare il disagio sociale e il tasso di criminalità.
La proposta avanzata dalla Giunta provinciale leghista ricorda provvedimenti emanati in epoca fascista, provvedimenti che non dovrebbero trovare spazio in uno Stato di diritto quale è la Repubblica Italiana nata dalla Resistenza.
Il fatto oltretutto che una simile proposta rischi di essere approvata dal Consiglio provinciale di Trento getta un’ombra di vergogna su una Provincia che, con la propria Autonomia, si era sino ad oggi sempre contraddistinta per i propri valori civili e mitteleuropei.
Per queste ragioni l’Assemblea Generale della Fiom-Cgil del Trentino fa appello alle forze politiche del Consiglio Provinciale di Trento affinché non approvino la proposta avanzata dalla Giunta Fugatti, e, qualora ciò accadesse, fa appello alla forze politiche alla guida del Governo Italiano affinché blocchino questo gravissima e insensata deriva della democrazia.

Approvato dall’Assemblea Generale della Fiom-Cgil del Trentino con 48 voti favorevoli e un astenuto.



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