CinemAMoRe fa tappa a Lavis nella serata dedicata alla scoperta, al viaggio e alla crescita interiore.
Martedì 9 dicembre, ore 20:30 ! Auditorium Comunale di Lavis
due i documentari in programma
Odissea: La storia della nostra evoluzione di Sébastien Duhem (Francia–Belgio, 2023–24, 28’)
La rosada e l’ardilut. Nel Friuli del giovane Pasolini, il film di Roberta Cortella (Italia, 2022, 42’)
Prosegue il percorso itinerante di CinemAMoRe, la rassegna che unisce le forze di RAM Film Festival, Trento Film Festival e Religion Today Film Festival per portare sul territorio trentino una selezione di opere capaci di raccontare culture, identità e storie umane. Con il sostegno della Provincia autonoma di Trento, la rassegna fa dialogare tre eccellenze del panorama cinematografico internazionale attraverso un viaggio che va dai centri urbani alle valli, avvicinando il pubblico a un cinema ricco di profondità e visione.
La serata del 9 dicembre è in collaborazione con l’Associazione Culturale Lavisana e il Comune di Lavis.
La serata di Lavis si apre con il documentario Odissea: La storia della nostra evoluzione di Sébastien Duhem (Francia-Belgio, 2023-24, 28’), un breve ma intenso racconto che ripercorre le tappe fondamentali della storia umana, dal Neolitico alla fine dell’Impero romano d’Occidente. Un’introduzione che invita lo spettatore a guardare alla lunga avventura dell’umanità con curiosità e senso di meraviglia.
Il momento centrale dell’appuntamento è però La rosada e l’ardilut. Nel Friuli del giovane Pasolini, il film di Roberta Cortella (Italia, 2022, 42’) che restituisce allo spettatore uno dei capitoli più luminosi e sorprendenti della vita di Pier Paolo Pasolini.
Nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, un Pasolini appena diciannovenne si rifugia a Casarsa, nella campagna friulana. Quella che potrebbe essere solo una parentesi biografica diventa invece il luogo dove germoglia la sua identità artistica: la scoperta del friulano, lingua pura e antichissima, che accende la sua vocazione poetica; l’apertura di una scuola per i figli dei contadini, nella quale insegna; l’impegno civile e culturale in un territorio segnato dalla miseria e dai bombardamenti.
Il film tratteggia questo periodo come un vero romanzo di formazione, in cui un giovane intellettuale trova nella fragilità del mondo che lo circonda la forza per costruire un linguaggio nuovo, una visione, un modo di stare al mondo. Le parole “rosada” (rugiada) e “ardilut” (erba selvatica) diventano simboli di questa nascita poetica: immagini delicate, radicate nella terra, capaci di raccontare l’alba di un pensiero destinato a lasciare un’impronta indelebile nella cultura italiana.
Grazie alle testimonianze di chi visse quegli anni, il film immerge lo spettatore in una stagione di entusiasmo, curiosità e scoperta, restituendo un Pasolini non ancora mito, ma ragazzo: vulnerabile, ardente, capace di illuminare la vita di chi gli stava accanto.
Una serata che invita a guardare alla crescita, personale e collettiva
Attraverso due film diversi ma complementari, CinemAMoRe costruisce una serata che parla di evoluzione: quella dell’umanità e quella di un giovane che stava per diventare una delle voci più complesse e amate del Novecento. Un invito a riscoprire il cinema come strumento di conoscenza, bellezza e trasformazione.
Ultimo aggiornamento:
08/12/2025 13:07:40