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Giovedì, 17 ottobre 2019

Trento, operazione Gasoline: dieci arresti per contrabbando di carburante

Trento - All’esito di articolate indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Trento alla Polizia di Stato, all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ed alla Guardia di Finanza sono state emesse dieci misure cautelari personali a carico di altrettanti soggetti, di cui sette italiani, un romeno e due polacchi, per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di carburanti. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati agli indagati due depositi di carburante con relativo combustibile, denaro in contanti, orologi Rolex, monili in oro, autovetture ed una villa.


I DETTAGLI DELL'OPERAZIONE


si è conclusa un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento, che ha delegato alla Polizia di Stato e all’ Agenzia delle Dogane e dei Monopoli l’esecuzione di dieci misure cautelari personali, di cui sei in regime di detenzione in carcere e quattro di arresti domiciliari, a carico di altrettanti individui, sette italiani, residenti in provincia di Roma, Latina e Salerno, e tre stranieri, due di nazionalità polacca ed uno romena, per il reato di associazione per delinquere finalizzata all’evasione dell’accise sui carburanti impiegati per alimentare veicoli industriali. Inoltre è stato disposto dall’Autorità giudiziaria il sequestro di due depositi, situati a Latina, ove stato accertato venisse stoccato il carburante.


Inoltre nel corso delle perquisizioni, effettuate in concomitanza con l’esecuzione delle citate misure restrittive la libertà personale degli indagati, sono stati sequestrati: due Motocicli, cinque Autocarri, tre Semirimorchi, sette Autovetture, un camper, 55.000 euro in contanti, 18 Rolex, 83.000 litri di carburante, due depositi petroliferi di cui uno abusivo, una villa (abusiva), otto anelli in oro con pietre preziose e due braccialetti sempre in oro.


Nel medesimo contesto d’indagine la Procura della Repubblica di Trento ha altresì delegato la Guardia di Finanza dello stesso capoluogo trentino al sequestro dei conti corrente degli indagati e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli al sequestro dei conti correnti delle società indagate.


Le attività investigative sono scaturite da un controllo in area di servizio da parte di una pattugli della Polizia Stradale di un semirimorchio polacco, trasportante cisterne vuote.


Le indagini delegate portate avanti dalla Polizia di Stato, segnatamente la Squadra Mobile della Questura di Trento ed il Compartimento Polizia Stradale “Trentino Alto-Adige”, coordinati rispettivamente dal Servizio Centrale Operativo e dal Servizio Polizia Stradale, e dal Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Trento - Direzione interprovinciale di Bolzano e Trento-, con la collaborazione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trento e le Squadre Mobili di Roma, Latina e Salerno, hanno disvelato l’esistenza di un complesso sistema fraudolento, in grado di trasferire in Italia dall’estero (Polonia) combustibile (diesel), eludendo il pagamento delle accise, attestando falsamente sulla documentazione di trasporto che non si trattasse di carburante per autotrazione.

È stato stimato nel corso delle indagini, durate circa 8 mesi dal mese di settembre 2018 fino a maggio 2019, che il mancato guadagno per l’erario sia stato di circa 1 milione di euro.


Il sistema messo in opera dall’associazione criminale disarticolata all’alba di oggi, prevedeva l’acquisto nell’est Europa del combustibile, successivamente fatto poi entrare in Italia senza il dovuto pagamento attraverso la creazione di falsi documenti di trasporto, in cui si attestava che fosse prodotto lubrificante in transito in Italia con destinazione Malta e quindi non sottoposto al pagamento dell’imposta di consumo nello Stato italiano.


Una volta giunto in Italia il carburante veniva trasportato in un deposito temporaneo a Latina presso una società riconducibile ad uno degli indagati. Successivamente veicolato verso la destinazione finale, ovvero un altro deposito sempre nei dintorni del capoluogo pontino, per essere commercializzato.


Al vertice dell’organizzazione è stato identificato proprio l’amministratore della A.P. srl, ditta pontina specializzata nella vendita e distribuzione di carburanti ove il combustibile veniva depositato.


L’uomo, F.T., residente a Latina ma originario della provincia di Catanzaro, arrestato all’alba di oggi, aveva organizzato una vera e propria filiera del contrabbando di carburanti. Con lui è stato arrestato anche G.M., anch’egli calabrese, originario di Vibo Valentia, ma da molto tempo dimorante a Latina, incaricato di custodire nel deposito temporaneo il combustibile in attesa di essere commercializzato.


L’organizzazione aveva anche delle propaggini all’estero, precisamente in Polonia ove si avvaleva di due intermediari polacchi per l’acquisto ed il trasporto del carburante in Italia. Anche a carico di quest’ultimi, rispettivamente J.P.A. di 35 anni e B.D.J. di 31 anni, residenti in Polonia, sono stati accolti gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di contrabbando di carburanti. Pertanto, verrà inoltrata apposita richiesta di mandato di arresto europeo.


Nel corso delle attività investigative è emersa anche la figura di un altro straniero, P.R.L., un cittadino romeno dimorante a Pomezia. Il ruolo affidatogli consisteva nel raccogliere gli ordini dalla A.P. s.r.l.. per. la fornitura del prodotto, contattare i trasportatori per verificarne disponibilità, i tempi e modalità di arrivo del prodotto energetico in Italia.


In Italia, la rete dell’organizzazione criminale si avvaleva per la maggior parte di soggetti italiani, tutti raggiunti da misure restrittive della libertà personale richieste dall’Autorità giudiziaria di Trento. In particolare G.G., originario della provincia di Salerno, ma da anni gravitante nel sud pontino, si è palesato nel corso delle indagini quale soggetto incaricato di provvedere a coordinare l'attività di trasporto del prodotto energetico dal deposito temporaneo di Latina a quello A.P. di Ardea (RM), nonché di redigere i documenti atti a giustificare il trasferimento dalla Polonia in Italia e successivamente all’interno dello stesso territorio nazionale.


Altri soggetti italiani appartenenti all’organizzazione raggiunti dal provvedimento di detenzione in regime di arresti domiciliari sono stati D.U., R.E., A.U. e D.S.. A costoro era stato affidato il compito di fornire agli autisti degli autocarri idonea documentazione per il trasporto dal deposito temporaneo di Latina a di Ardea (RM) della A.P. petroli, prevedendo qualora ve ne fosse stato bisogno, anche servizi di scorta con le autovetture dell’organizzazione.

Ultimo aggiornamento: 17/10/2019 08:55:44
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