ha reagito violentemente, opponendo una vigorosa resistenza e nel medesimo frangente ha ingoiato tutti gli involucri contenenti, verosimilmente, stupefacente, di cui disponeva.
Bloccato e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, è stato sottoposto a controllo con una tomografia assiale computerizzata (T.A.C.) che ha restituito l’immagine dell’effettivo ingerimento di 23 corpi estranei, irregolari, poi risultati essere ovuli di stupefacente.
Lo spacciatore, dopo tre giorni di degenza ospedaliera, costantemente piantonata dai carabinieri, ha restituito l’ingeriti, pari a circa 7 grammi di eroina.
Di conseguenza, E.P. è stato denunciato anche per il reato di detenzione finalizzata allo spaccio di stupefacenti e all’atto della dimissione, dopo la convalida dell’arresto, il giudice gli ha imposto la misura cautelare del divieto di soggiorno nel comune di Trento.
Sicuramente grave è stato il rischio corso del giovane pusher, che per oltre tre giorni ha ritenuto grande parte degli ovuli nell’organismo, con il pericolo della rottura di più d’uno di essi, dato che la conseguente dispersione dello stupefacente nell’organismo, ne avrebbe posto seriamente a repentaglio la vita.