Quella sera, infatti, una pattuglia era stata inviata in quel parco in seguito ad una telefonata al 112 per dissidi tra due gruppi di ragazzi.
La pattuglia intervenuta aveva raccolto le informazioni del chiamante, un ragazzo italiano, che aveva raccontato di sei giovani indo pakistani che avevano avvicinato il suo gruppo di amici per porre delle domande circa un loro connazionale e, non avendo avuto le risposte che cercavano, avevano iniziato a minacciare con una bottiglia di vetro, facendoli scappare dimenticando sul posto uno zainetto e alcune casse stereo bluethoot che poi erano state rubate. Accorgendosi che uno dei ragazzi italiani stava facendo una chiamata al 112, i sei aggressori si erano allontanati, non dopo avergli intimato di interrompere la telefonata.
Avuta indicazione della loro via di fuga, i poliziotti avevano effettuato un’accurata perlustrazione delle vie ed avevano individuato tre uomini corrispondenti alle descrizioni, seduti ai tavolini di un bar poco distante, e li avevano condotti in Questura per le operazioni di fotosegnalamento. Due dei tre, ventenni, hanno nazionalità indiana ed hanno permesso di soggiorno, il terzo, ventitreenne pakistano, ha presentato richiesta di asilo politico.
La Polizia Scientifica della Questura ha allestito un album fotografico con individui simili tra loro per aspetto ed etnia da sottoporre alle vittime per il riconoscimento degli aggressori. I quattro aggressori fermati sono stati riconosciuti e sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di rapina in concorso.