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Ripartenza scuola, tutto come previsto: docenti mancanti, ordine in aula, assembramenti fuori dagli istituti

lunedì, 14 settembre 2020

Milano – Le lezioni sono ripartite nella maggior parte d’Italia, con esse anche le polemiche riguardanti situazioni inevitabili quanto ampiamente prevedibili. In tutte le regioni assembramenti sui mezzi di trasporto e davanti agli istituti – con o senza mascherine – distanze non rispettate e il pomeriggio di bel tempo si è trasformato in una vera e propria ‘ricreazione’ post-scuola nei parchi in diverse parti del Paese.

Per coloro che adottano la didattica in presenza, il metro di distanza in aula tanto sbandierato nelle ultime settimane c’è nella maggior parte degli istituti, ma è una goccia in un mare di comportamenti che non sono gestibili singolarmente normando ogni minima azione come fatto da marzo ad oggi dalle istituzioni con una continua produzione di norme contraddittorie e inefficaci e in generale la non-inversione di una rotta totalmente insostenibile a livello sociale ed economico.

DALLA MANCANZA DI DOCENTI ALLA “SICUREZZA”: TUTTO COME PREVISTO
Per la scuola, tutto come pronosticato alla vigilia, con l’inutilità di protocolli e linee guida inattuabili nella pratica di chiunque viva la quotidianità e che hanno avuto come principale conseguenza la mobilitazione di tempo e risorse negli ultimi mesi al settore scolastico, diventato più ‘guardiano della sicurezza’ (senza riuscire ad esserlo) rispetto ad essere il cuore dell’istruzione e della formazione dei minori. Senza dimenticare poi il problema delle cattedre scoperte e un meccanismo di quarantena che rischia di far precipitare pezzo per pezzo il Paese in un secondo lockdown ‘mascherato’.

Utopistico pensare a bambini e famiglie che come robot mantengano le distanze per tutta la giornata senza un minimo di socialità, utopistico pensare che le distanze imposte a scuola vengano seguite anche all’esterno: e così il pre-scuola per molti si è trasformato in un maxi-assembramento simile alle rimpatriate tra coetanei e il dopo-scuola, complice anche la giornata di caldo e bel tempo, in maxi-ricreazioni negli spazi pubblici.

Tutto ciò a conferma di un sistema montato negli ultimi mesi che non ha funzionato anche nell’ambito scolastico in nome di una presunta ‘sicurezza’ da garantire, con intralci burocratici, cattedre mancanti e linee guida inefficaci e fuori dalla quotidianità anche nella scuola – come in altri settori economici – e che rischiano di avere come unica conseguenza il blocco del processo scolastico per i più giovani ma senza minimamente essere efficaci e sufficienti per la loro sicurezza, visto che – nei proclami – quello dovrebbe essere il loro fine ultimo.



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