Sondalo (Sondrio) - Riorganizzazione dell'ospedale Morelli di Sondalo (Sondrio). Il Morelli è un ospedale dinamico e in salute in grado di rispondere ai bisogni sanitari del territorio e dei flussi turistici, con progetti per migliorare ulteriormente il servizio reso agli utenti. Certamente con qualche criticità, prima fra tutte la carenza di personale sanitario, comune al resto della Lombardia e all'Italia, per la quale si sta lavorando. Il direttore Mario Melazzini, nominato nel dicembre scorso, al termine di un'attenta ricognizione e di un'approfondita interlocuzione con i direttori delle strutture complesse, con i coordinatori dei servizi sanitari e amministrativi e dopo un'azione di ascolto del territorio, delle istituzioni, dei rappresentanti dei cittadini, ha definito i contenuti del Piano strategico, già sottoposto all'assessorato regionale al Welfare, all'Asst Valtellina e Alto Lario, ai sindaci e all'assessore regionale territorialmente competente. In un incontro con la stampa, ha fatto il punto sull'attività ospedaliera del Morelli per informare correttamente i cittadini.
"Sono stupito e amareggiato per quello che è uscito - ha affermato -: mi è difficile capire il fine se si vuole far rinascere il Morelli. Oltretutto si tratta di informazioni sbagliate, sia nel caso dell'organizzazione della Chirurgia che delle dimissioni del dottor Amir Rezia Kazemian, che abbiamo cercato di trattenere in ogni modo offrendogli una soluzione di crescita professionale nel contesto dipartimentale, che non ha però accettato. Ha fatto una scelta personale, e siamo dispiaciuti, ma non voglio che venga strumentalizzata: l'azienda vuole trattenere i suoi medici, costruisce progettualità per fare in modo che il personale sia sempre più motivato. Questa è la realtà dei fatti".
Per quanto riguarda la Chirurgia, il direttore Melazzini ha chiarito che il reparto di Chirurgia generale con la chirurgia toracica sono al momento accorpati sia affinché il personale a disposizione possa garantire il rispetto dei requisiti di accreditamento per il minutaggio assistenziale, con un'ottimizzazione dell'assistenza infermieristica, sia in relazione a una maggiore funzionalità per le attività diagnostiche della chirurgia toracica, considerato che sullo
stesso piano ci sono gli spazi dedicati all'endoscopia toracica. Il reparto di Chirurgia toracica ritornerà sullo stesso piano, negli spazi originari, nel momento in cui saranno a disposizione, per garantire l'assistenza nei vari turni, ulteriori sei infermieri e sette operatori sociosanitari. Gli attuali spazi della ex Chirurgia toracica erano stati identificati dal progetto esecutivo con fondi del Decreto Arcuri per l'adeguamento tecnologico e strutturale per essere trasformati all'occorrenza in Terapia intensiva. "La Chirurgia, non solo quella generale, con tutte le sue specialità è di alto livello, mi dispiace che ci sia chi parla senza conoscere nei dettagli la reale situazione - ha aggiunto Melazzini -: è una questione di programmazione, perché come bene si sa lo smaltimento delle liste di attesa, in particolare in ambito chirurgico, è legato alle classi di priorità e gli interventi urgenti sono sempre garantiti, come pure gli altri da pianificazione delle sedute operatorie, che vengono programmate e assegnate alle varie strutture specialistiche chirurgiche sulla base delle disponibilità dei medici anestesisti in servizio. Si sta facendo il possibile per il reclutamento di nuovi anestesisti al fine di implementare le sedute operatorie".
Allargando il discorso ai posti letto, la questione non cambia: c'è carenza di personale.