Roma - E' stato presentato oggi alla sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede a Roma il libro di monsignor Dario Edoardo Viganò “Lo sguardo: porta del cuore. Il Neorealismo tra memoria e attualità” (Effatà Editrice). Monsignor Viganò (nella foto) è un presbitero lombardo di Vedano al Lambro. Ordinato sacerdote dal cardinale Carlo Maria Martini nel 1987, dopo un breve periodo come coadiutore a Garbagnate Milanese e nella parrocchia milanese di San Pio V, diviene docente incaricato di etica e deontologia dei media all’Alta Scuola di Specializzazione in Comunicazione dell’Università Cattolica di Milano e docente di Semiotica del cinema e degli audiovisivi e di Semiotica e comunicazione d’Impresa alla Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università Lumsa di Roma. Attualmente alla Business School della Luiss insegna produzione audiovisiva e ha firmato la regia dei sette episodi, per Discovery Channel, "Vizi e Virtù: una conversazione con Papa Francesco".
L’evento si è svolto all’aperto, nel chiostro di Palazzo Borromeo, nel pieno rispetto delle regole anti-Covid 19.
Dopo i saluti istituzionali dell’ambasciatore, Pietro Sebastiani, sono intervenuti Francesco Bruni, sceneggiatore e regista; Enrico Bufalini, direttore dell’Archivio storico dell’Istituto Luce Cinecittà; Paola Sciommeri, direttore delle Teche Rai; Gianluca della Maggiore, docente di Scienze della comunicazione all’Università UniNettuno e Violante Placido, attrice impegnata in questi giorni sul set, ha inviato un video. L’incontro è stato moderato da Giovanna Pancheri, Sky Tg24.
Il volume contiene una lunga intervista a Papa Francesco ed è impreziosito da opere inedite dell’artista Walter Capriotti che reinterpretano alcuni capolavori del neorealismo proiettando lo sguardo anche oltre quel cinema.
Alcune scene di certi film sono fisse nella nostra memoria. Non sono più immagini di una pellicola, spezzoni di una storia, diventano quasi iconiche, segnano un’epoca e diventano come pietre di paragone non solo per i film che vediamo, ma per come guardiamo alla realtà. Tra queste scene quelle in bianco e nero del cinema neorealista sono tra le protagoniste, non solo perché hanno rivoluzionato il modo di fare film in Italia, ma anche perché un loro appassionato spettatore vi ha colto la capacità di essere una “catechesi di umanità”, una “scuola di umanesimo”. A definirle in questo modo è Papa Francesco che in più di un’occasione ha fatto riferimento proprio al cinema neorealista con questi termini.
Ora il pensiero del Pontefice viene esplicitato nell’intervista pubblicata nel libro di monsignor Dario Edoardo Viganò, vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e delle Scienze sociali della Santa Sede, nel volume “Lo sguardo: porta del cuore. Il neorealismo tra memoria e attualità” (Effatà Editrice, 2021, 104 pagine, 14 euro) che nell’analisi del suo saggio sull’esperienza del neorealismo si lascia guidare dalle parole di papa Bergoglio.
«Quello neorealista è uno sguardo che provoca la coscienza.