PISOGNE (Brescia) - "Chiediamo il rilancio della Val Palot", è la richiesta avanzata da un centinaio di persone che si sono incontrate l'altra sera in un rifugio della Val Palot per affrontare la difficile situazione. La skiarea ha cessato di esistere dopo lo smantellamento e la vendita degli impianti e la liquidazione della società Dnf Sport, che aveva in gestione l’area.
Nei mesi scorsi sono stati messi in vendita reti di protezione, cannoni sparaneve, gatti e skilift.
I
l declino è iniziato con la tragedia del 28 dicembre 2024: dopo la morte di Angelo Frassi, impiantista caduto da un palo, la Procura di Brescia ha aperto un'indagine (nella foto l'intervento dei soccorritori del Sagf), i titolari dell'ex Dnf Sport sono stati raggiunti da un avviso di garanzia e devono rispondere di omicidio colposo. Dopo la liquidazione della Dnf Sport e la vendita di una buona parte degli impianti sulla località sembra cancellata la Val Palot.
Regione Lombardia aveva stanziato un milione di euro per l'ammodernamento degli impianti, ma il 28 dicembre scorso è cambiato lo scenario sulla località.
Nell'assemblea dell'altra sera una centinaio di residenti ha chiesto - alle autorità presenti, il sindaco Federico Laini, il presidente della Comunità Montana del Sebino Bresciano Marco Ghitti e alcuni amministratori locali - di rilanciare la stazione sciistica. Quest'inverno non si scierà in Val Palot, però i residenti chiedono il rilancio con un progetto di medio termine.
Ultimo aggiornamento:
14/11/2025 00:05:54