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Monte Isola, vino recuperato dal fondale del Sebino. Belingheri: “Iniziativa unica”

domenica, 16 giugno 2019

Monte Isola – “E’ un vino di ottima qualità”, sono state queste le prime parole dopo aver sorseggiato il vino che è stato recuperato dagli abissi del lago d’Iseo. Promotore del progetto Alex Belingheri, titolare dell’Agricola Vallecamonica di Artogne (Brescia). I  vini estremi di Valle Camonica sono stati posti negli abissi dei laghi (video sotto).

Monte Isola - vini Alex BelingheriUn sorridente Alex Belingheri ha stappato alcune delle bottiglie, Millesimo 2010, e la risposta di chi l’ha assaggiato è stata entusiasta. Dalle prossime settimane o vini saranno distribuiti sulle tavole di ristoranti, bar ed enoteche. L’evento si è svolto ieri mattina, alla presenza di un folto pubblico, tra cui Loretta Tabarini di PromAzioni360 e amici di Alex Belingheri, dal pontile antistante il ristorante “La Foresta” Peschiera Maraglio di Monte Isola (Brescia).

VIDEO

IL PROGETTO – E’ iniziato nell’anno 2011, con le prime 1550 bottiglie, Millesimo 2010, inabissate nelle profondità del lago d’Iseo, diedero il via alla sperimentazione dello spumante Metodo Classico Nautilus CruStorico. Una vera avventura, mai tentata prima in acque lacustri. “E’ la prima iniziativa non solo sul nostro territorio – spiega Alex Belingheri – ma a livello internazionale a sperimentare questo metodo”.

Monte Isola - vini Alex Belingheri 1Nel 2012 il primo emozionante recupero, dopo 12 mesi di permanenza a 40 metri di profondità con temperatura costante, pressione costante e buio totale; nel contempo è rimesso in acqua il Millesimo 2011 per dare continuità al progetto. “Dopo i primi assaggi – prosegue Belingheri – abbiamo capito che a queste condizioni si poteva osare di più, si poteva prolungare la permanenza e trovare nuovi limiti a questo innovativo “affinamento””.

Con i primi proventi realizzati l’azienda agricola ha “ristrutturato” la totalità del vigneto “CruStorico”, vigna da cui derivano le uve che compongono Nautilus. Uve, esclusivamente a bacca Rossa di varietà o biotipi locali da piante vecchie, in media 70 anni fino al secolo e oltre; molte a piede franco. I lavori hanno mantenuto la stessa forma d’allevamento tradizionale Silvoz, quindi prevalentemente ad archetto rovesciato, doppio, triplo o quadruplo a seconda della pianta; come si utilizzava in passato ed assolutamente fuori standard, fuori moda, semplicemente fuori tempo.

Il mix, non riproducibile in cantina tra, bassa temperatura 5° costanti estate-inverno, pressione di 4 bar costanti, buio totale, combinati al rimescolarsi dei lieviti, ad opera delle correnti lacustri che muovono le bottiglie (batonnage); creano condizioni perfette per il metodo Tradizionale o Classico, rifermentato in bottiglia.

Monte Isola - vini Alex Belingheri 2“Con il secondo Millesimo – prosegue Belingheri – siamo arrivati a 24 mesi di permanenza in acqua, con il terzo a 36, il risultato è stato che le bollicine si sono dimostrate più cremose, fini e con una consistenza migliorata mentre l’intensità gustativa, arricchita dai continui rimescolamenti, guadagna in lunghezza e persistenza pur rimanendo in generale la freschezza di un vino meno invecchiato”. Come ulteriore approfondimento, aggiunge il titolare dell’azienda agricola “stiamo cercando di capire l’interazione dell’alternarsi delle fasi lunari che interagiscono con la pressione atmosferica che nel vino tenuto a 4 bar sul fondale crea un cuscinetto a questi fenomeni e controbilancia la pressione interna alla bottiglia che si attesta intorno ai 7 bar”.

Il millesimo 2014, recuperato ieri, è il primo a rimanere ben 48 mesi in immersione, un traguardo importante raggiunto dopo 9 anni dall’inizio di questa sperimentazione; nessuno è mai giunto a tanto né in acqua lacustre né in acqua marina. La gru posizionata su una piattaforma ha riportato in superficie 9 ceste composte da 4080 bottiglie 0.75 lt; 100 magnum 1.5 lt e 30 jéroboam 3 lt.

Monte Isola - vini Alex Belingheri 3SUL FONDALE – Nel contempo sono state calate sul fondale i vini della scorsa vendemmia 2018 di Nautilus Crustorico e i millesimi  2016 continueranno a riposare nelle profondità del lago d’Iseo. “Ringrazio – conclude Alex Belinghieri – tutte le ti questi anni ci ha permesso di costruire intorno a Nautilus CruStorico solide basi, permettendoci di far diventare questo spumante un “classico” per accompagnare momenti di vita speciali e per ricordarci che terra ed agricoltura hanno ancora futuro e possono creare opportunità per migliorare il nostro territorio. Un grazie a tutto il gruppo di lavoro coinvolto nelle operazioni di immersione-emersione, amanti del vino, enoteche, bar, ristoranti e distributori”.



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