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Giovedì, 21 gennaio 2021

Lockdown dello sci, Italia e Francia "a braccetto": rabbia nelle stazioni alpine

Chambery - Sull'arco alpino, se Svizzera e Austria hanno scelto di aprire in sicurezza gli impianti di sci, una scelta opposta è stata fatta da Italia e Francia con continui rinvii al via della stagione, ora a serio rischio.


Macron e Governo avevano fissato il 20 gennaio come data per un nuovo punto della situazione epidemiologica e brutte notizie sono giunte per gli operatori: “Una riapertura degli impianti di risalita a metà o a fine febbraio sembra altamente improbabile - ha spiegato Jean-Baptiste Lemoyne, sottosegretario francese al turismo - l’orientamento è quello di una ‘stagione in bianco'”.

Come per le stazioni sciistiche italiane, dunque anche per i "cugini" tutta la stagione è a serio rischio.


Fin qui, la differenza tra Italia e Francia è costituita dai ristori economici: fin da subito "concreti" e più generalizzati Oltralpe, mentre per molti cittadini e attività italiane si naviga a vista con totale assenza di risarcimenti per intere categorie in attesa del nuovo Decreto Ristori.


PROTESTE IN FRANCIA
I ristori francesi non hanno comunque fermato le proteste che si stanno susseguendo con manifestazioni del proprio dissenso da parte dei vari attori delle località sciistiche d'Oltralpe, l'ultima delle quali ieri a Chambery. La fibrillazione è destinata ad aumentare con questa ulteriore chiusura. "C'è rabbia e sgomento dopo l'annuncio del Governo. Adesso dobbiamo risarcire tutti, nessuno escluso, sulle nostre montagne. Rischiamo la scomparsa del modello di montagna basato sui pregiudizi", ha commentato Jean Luc Boch, presidente francese dell'Associazione Nazionale Sindaci delle Località di Montagna.

Ultimo aggiornamento: 21/01/2021 08:49:15
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