SONDRIO - Fondi lavoratori frontalieri, le risorse generate dai lavoratori frontalieri siano destinate in modo coerente e stabile ai territori di confine, a favore di progetti di sviluppo economico e sociale delle aree di confine, in un quadro di piena collaborazione tra Regione Lombardia, Governo e Comuni interessati.

E’ stata approvata, con voto segreto, la mozione presentata da
Silvana Snider (Lega) e condivisa anche dal Presidente della Commissione Territori montani
Giacomo Zamperini (FdI), che chiede l’impegno della Giunta a confrontarsi con il Governo nell’ambito dell’attuazione dell’
Accordo tra Italia e Confederazione Svizzera del 23 dicembre 2020, ratificato il 13 giugno 2023.
La mozione chiede in sostanza di garantire, in attuazione dell’art. 9 della Legge n°83/2023, un
contributo statale annuo pari a 89 milioni di euro per i
Comuni italiani di frontiera; di destinare le maggiori risorse derivanti dai ristorni all’incremento del Fondo, istituito dalla legge n°83/2023 e finalizzato al finanziamento di progetti di sviluppo economico e sociale dei Comuni di frontiera, al potenziamento delle infrastrutture locali e al sostegno delle remunerazioni nette dei lavoratori residenti nei territori di confine.
Il documento chiede inoltre di promuovere, nell’ambito dell’incontro tra Regione Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano e Comuni interessati, la definizione dei criteri di distribuzione delle risorse del Fondo per garantire equità e certezza nell’assegnazione dei fondi.
“
Regione Lombardia – sottolinea
Silvana Snider (nella foto) - è sempre stata attenta alle politiche di frontiera e ai rapporti con la Svizzera. Con questo documento vogliamo garantire che le risorse derivanti dai lavoratori frontalieri siano effettivamente destinate a sostenere i servizi, le infrastrutture e le comunità locali, rafforzando la coesione sociale e l’economia dei Comuni di confine.
Un segnale concreto di attenzione verso chi ogni giorno contribuisce allo sviluppo del nostro territorio, mettendo al centro cittadini e lavoratori, e dimostra la responsabilità della Regione nel valorizzare risorse fondamentali per il futuro dei nostri comuni e delle terre di confine”.
“La Lombardia - ha aggiunto Giacomo Zamperini - continua a essere protagonista nella gestione dei rapporti transfrontalieri, coordinando il lavoro con Governo e Comuni e chiedendo strumenti concreti. Vogliamo uno sviluppo equilibrato e sostenibile, che sostenga i lavoratori e rafforzi le nostre comunità. La mozione rappresenta un passo fondamentale per valorizzare le risorse disponibili e sostenere progetti infrastrutturali strategici”.
Il consigliere Emanuele Monti (Lega) ha dichiarato il voto favorevole perché “l’imperativo è mettere al centro il territorio” e per Giuseppe Licata (Forza Italia) “l’attenzione deve essere massima su un tema che richiede di essere affrontato facendo fronte comune”. Per Samuele Astuti (PD): “Far confluire i fondi all’interno del fondo dimostra scarsa fiducia nei Sindaci dei nostri territori. I Comuni di frontiera hanno diversi problemi da gestire e vengono saccheggiati delle risorse”.
Durante il dibattito sono intervenuti anche Angelo Orsenigo (PD) e Paola Pollini (M5Stelle).
Gli impegni principali contenuti nella mozione sono:
Garantire, in attuazione dell’art. 9 della Legge 83/2023, un contributo statale annuo pari a 89 milioni di euro per i comuni italiani di frontiera, corrispondente all’importo assicurato per l’anno 2019, anche in base agli accordi bilaterali Italia-Svizzera del 3 ottobre 1974 e del 22 dicembre 2020.
Destinare le maggiori risorse derivanti dai ristorni all’incremento del Fondo di cui all’art. 11 della Legge 83/2023, finalizzato al finanziamento di progetti di sviluppo economico e sociale dei comuni di frontiera, al potenziamento delle infrastrutture locali e al sostegno delle remunerazioni nette dei lavoratori residenti nei territori di confine, anche mediante strumenti integrativi per mantenere la competitività salariale rispetto ai livelli oltreconfine.
Promuovere, nell’ambito dell’incontro tra Regione Lombardia, Valle d’Aosta, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano e comuni interessati, la definizione dei criteri di distribuzione delle risorse del Fondo, tenendo conto delle problematiche segnalate dai comuni e di eventuali contingenze di bilancio, al fine di garantire equità e certezza nell’assegnazione dei fondi.