Emerge anche dalla motivazione della giuria nella scelta dell’opera: «Per l’efficacia comunicativa con cui affronta il tema assegnato, proponendo una lettura critica e problematica del mondo dell’agonismo, lasciando una interpretazione aperta dell’opera. Per l’equilibrio di una descrizione di un linguaggio figurativo anche tradizionale rivisitato attraverso la lezione concettuale di questi anni e riproposto con altre valenze di pensiero».
Il dettaglio dell’opera vincitrice lo ha descritto l’autore Paolo Costazza con entusiamo e soddisfazione assieme a Teresa, moglie di Toni Gross, e alla Sorastant de la Scola Ladina de Fascia professoressa Mirella Florian: «Questa scultura rappresenta, nella parte superiore, un ragazzino, emblema della semplicità, del divertimento e della libertà il quale conosce lo sport solo come un piacere; questo ragazzo però è attratto dalla tutina da gara, nella parte inferiore, che in apparenza sembra intrigante, colorata, allettante, ma che se indossata porterà con se tutto ciò che l’agonismo comporta: forse successo e premi, ma anche rinunce e sacrifici; il risultato diventa l’unico fine che talvolta, per raggiungere, si ricorre a compromessi e scorrettezze. L’atleta diventa quasi una marionetta in mano ad allenatori, dirigenti, genitori, giornalisti, sponsor. Le motivazioni che spingevano il ragazzino all’inizio si sono cancellate; solo una grande personalità, grinta, carattere e passione possono fare la differenza. Ma tutto potrebbe essere più semplice se restituissimo allo sport la sua vera identità».
Apprezzate dalla giuria e dal pubblico anche le altre opere che hanno partecipato al Simposio, a partire dal vicentino Marco Martalar con «Agitato attendere» al trevigiano Giacomo Scandolo con l’opera «Lo sforzo finale», quindi il primierotto Gianluigi Zeni con «Passione» a Giovanni Capelletti con «Slalom», ed ancora la spagnola Marta Fresneda con «The way of living», il calabrese Ferdinando Gatto con «L’anima delle Dolomiti», il vicentino Toni Venzo con «La grande emozione» e il trentino Francesco Rizzardi con «Believe it».
L’evento è stato organizzato dalla Scuola Ladina di Fassa - Liceo artistico/Scola d’èrt G. Soraperra, insieme all’Union di Ladins de Fascia, al Comune di Sèn Jan di Fassa e all’Istitut Cultural Ladin “Majon di fascegn” ed è sostenuto dalla Regione Trentino Alto Adige, dall’Azienda di Promozione Turistica di Fassa, dal Consorzio Elettrico di Pozza, dalle ASUC di Pozza e Pera di Fassa e da altri sponsor privati. Non ultimo il Comitato Organizzatore dei Campionati Mondiali Junior 2019.