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Darfo, iniziative di commemorazione del disastro del Gleno: 95 anni dopo le campane continueranno a suonare

giovedì, 29 novembre 2018

Darfo – 1 dicembre 1923, ore 7,15. Dopo le piogge torrenziali di ottobre e novembre, la diga del Gleno crollò e sei milioni di metri cubi d’acqua, fango e detriti precipitarono dal bacino artificiale fino al Lago d’Iseo lasciando distruzione e mietendo numerose vittime in quel di Colere, Angolo, Darfo. In particolare, nella cittadina camuna, la fiumana discese velocemente verso l’abitato di Gorzone e giunse a Corna di Darfo una delle undici frazioni cittadine.

programmaMolti ancora i ricordi di chi, allora bambino, sentì suonare le campane che avvertivano gli abitanti del pericolo: per qualcuno segnò il riparo, per qualcuno fu vano il tentativo di mettersi in salvo.

“Commemorare questo evento ha un duplice scopo – afferma Giacomo Franzoni, assessore alla Cultura della Città di Darfo Boario Terme – il primo, quello di non dimenticare le vittime; il secondo, quello di  riflettere seriamente sugli effetti dell’antropizzazione e sulla seria responsabilità che si genera nelle scelte amministrative di gestione di un territorio. Un monito che, pur con visioni e contesti differenti, dobbiamo fare nostro al fine di poter compiere le scelte migliori nel tempo in cui viviamo, ma con una attenzione prospettica al futuro”.

Una riflessione che sarà condotta anche dallo spettacolo teatrale di venerdì 30 novembre, “Gleno: 1 dicembre 1923” con Emanuele Turelli e Davide Bonetti per la regia di Claudio Cominardi.  Il riecheggiare del disastro e dell’onda di piena, saranno i temi su cui si snoderanno i pensieri condotti al pubblico sulle note di una interessante colonna sonora dello stesso regista.

La commemorazione delle vittime avrà inizio sabato 1 dicembre alle ore 7,35 (ora in cui il disastro raggiunse Corna), quando le campane delle parrocchie cittadine suoneranno “a distesa”, mentre nel pomeriggio, alle 17,45 saranno i fiori a portare il saluto alle vittime con la deposizione e benedizione di una corona i piedi della lapide che ricorda gli scomparsi del disastro e con il lancio di un mazzo di fiori dal ponte del Dezzo. A seguire, nella Parrocchiale di Corna, la Santa Messa presieduta da SER Mons: Gaetano Bonicelli, accompagnata dal Coro ANA di Darfo.

“Ancora all’arte, ma questa volta alla musica, il compito di entrare nel cuore perché tutto non sia accaduto invano – conclude l’assessore Franzoni -. Infatti, domenica sera i giovani flautisti dell’Ensamble del Conservatorio di Darfo affideranno alle note di Mozart, Hendel, Rossini… il doloroso incarico di riportare alla memoria un momento del passato e, attraverso i ricordo e le rievocazioni, far acquisire consapevolezza sulle responsabilità che ciascuno di noi ha rispetto al corretto rapporto tra le esigenze umane e l’utilizzo della terra, del suolo, della natura. Una natura che amiamo e che vogliamo sia amica, ma che si può trasformare nel nostro peggior nemico se non siamo accorti e attenti nella sua fruizione”.

95 anni dopo… la città di Darfo Boario Terme non vuole dimenticare chi ci ha lasciato e vuole continuare a costruire una equilibrata relazione tra la vita umana e il territorio che la circonda, in ottica  positiva e duratura.



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