In quest'ottica altre 17 amministrazioni locali hanno aderito al progetto alla presenza del prefetto di Brescia, Annunziato Vardè e del questore Vincenzo Ciarambino. E l'Unione dei Comuni dell'alta Vallecamonica, che coinvolge Incudine, Monno, Ponte di Legno, Temù, Vezza d'Oglio e Vione, sta guardando con attenzione a questa nuova modalità.
La prima intesa in provincia di Brescia era stata siglata in maggio, ora si sta allargando con un modello organizzativo di supporto alle attività istituzionali delle forze di polizia che prevede attività di controllo svolte da gruppi di cittadini, coordinati da referenti, i cui nominativi sono comunicati alla Questura e al Comando provinciale dei Carabinieri di Brescia.
I referenti, o coordinatori, avranno la responsabilità di filtrare e verificare le informazioni raccolte secondo modalità operative che i singoli Comuni decidono di adottare. I cittadini dovranno limitarsi a segnalare eventuali situazioni anomale (ad esempio sconosciuti che si aggirano nei pressi di case abitate da anziani soli) al referente, che provvederà a contattare le forze dell’ordine.