Le idee di Chiara, infatti, hanno potuto raggiungere tutti gli angoli del pianeta tanto che oggi il suo movimento è presente in 182 nazioni. Ciò è anche il frutto di alcune qualità, di un patrimonio di esperienze, di alcuni tratti distintivi che l’hanno preparata a reggere il peso di una missione universale.
Vorrei sottolineare - ha aggiunto il presidente - tre caratteristiche di questo Trentino, che è anche il suo Trentino. Caratteristiche che costituiscono l’humus che si è poi sviluppato nel suo messaggio e in un impegno spirituale, sociale e culturale così coinvolgente.
La prima è sicuramente la forza di volontà, la laboriosità trentina, potremmo dire la resilienza tipica della gente di montagna, che dovunque sia, nelle valli più periferiche o nel mondo dove sono arrivati i trentini, ha caratterizzato i frutti del loro impegno.
La seconda è la nascita e lo sviluppo del nostro movimento cooperativistico, che grazie al suo fondatore, Don Guetti, e all'azione sociale della Chiesa tridentina, è stato fondamentale per migliorare le condizioni di vita di una popolazione estremamente povera e tutelare il lavoro e la dignità dei nostri contadini, dei nostri lavoratori, dei nostri artigiani. Immediatamente colleghiamo a questo movimento, a questa cultura cooperativistica, l’economia di comunione di Chiara Lubich, con le sue realizzazioni e le molteplici esperienze che si sono radicate a livello mondiale.
La terza caratteristica - ha aggiunto - è legata all'essere, il Trentino, terra di frontiera, di confine, di incontro tra la cultura mitteleuropea e quella mediterranea. Chiara ha saputo interpretare questa appartenenza, che è poi un tratto distintivo della nostra autonomia, della nostra specificità. Una terra che l’ha abituata al dialogo e alla convivenza e alla necessità di individuare e praticare soluzioni innovative. Un’eredità e un impegno che noi facciamo nostro.
Come abbiamo illustrato nella mostra ospitata alle Gallerie, fil rouge di tutto questo lungo Centenario, è messaggio particolare e forte quello di Chiara: che sa estendersi da Trento e dal Trentino al mondo, dalla dimensione della città e della comunità territoriale a quella planetaria e globale. Potremmo dire - ha concluso Fugatti - dal Trentino al mondo, da tutto il mondo al Trentino".