Montanari" a Bologna.
"Focalizzeremo l'attenzione in particolare sulle migliaia di impianti inferiori a 1 megawatt di potenza installata, poiché si presume che lo sviluppo idroelettrico previsto dalla SEN 2017 possa riguardare le ormai residue disponibilità idriche montane - afferma il presidente della CCTAM del CAI, Filippo Di Donato - Confronteremo inoltre dal punto di vista quantitativo gli impianti con captazione di acque libere in quota e quelli previsti per lo sfruttamento di acque già incanalate o condotte per usi irrigui, industriali o civili".
L'iniziativa ha come riferimento l'appello nazionale per la salvaguardia dei corsi d'acqua dall'eccesso di sfruttamento idroelettrico, sottoscritto nel 2014 dal CAI, ed è curata dall'Operatore Nazionale Carlo Brambilla della CCTAM .
Il convegno si articolerà in una sessione mattutina di relazioni inerenti la situazione attuale e le prospettive dell'idroelettrico italiano, anche in relazione ai cambiamenti climatici in corso, e in una sessione poster pomeridiana, in cui saranno esposte situazioni e problematiche idroelettriche attuali, relative alle varie regioni italiane.
L'appuntamento, organizzato con la collaborazione del CAI Emilia Romagna e della Sezione di Bologna, è valido come aggiornamento nazionale per i Soci del Club alpino titolati TAM, ma intende rappresentare un momento utile per ogni cittadino interessato ai temi energia e tutela.