Informativa

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per le finalità di esperienza, misurazione e marketing (con annunci personalizzati) come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni.
Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire. Usa il pulsante “Rifiuta” per continuare senza accettare.

-
Mercoledì, 13 giugno 2018

Centrali idroelettriche, parte la sfida del Cai sullo sfruttamento dei corsi d'acqua

Milano - Il Club alpino italiano s'interroga sull'eccesso di sfruttamento idroelettrico in montagna. Le richieste di nuove concessioni, solo 700 depositate in Lombardia e qualcosa meno tra Trentino Alto Adige e Veneto sono a rischio. Oltre alla battaglia di ambientalisti ed esponenti politici a livello nazionale che hanno chiesto lo stop a nuove centrali idroelettriche, ora scende in campo il CAI.


Sabato prossimo (16 giugno), la Commissione centrale tutela ambiente montano intende valutare gli impatti ambientali e i limitati benefici energetici dell'ulteriore sviluppo del mini-idroelettrico (che riguarderà anche i corsi d'acqua montani) previsti dalla SEN (Strategia Energetica Nazionale) 2017.


La richiesta prevede un ulteriore apporto produttivo al 2030 pari a 4 terawattora (4x1012 Wh). Questo l'obiettivo del convegno "Idroelettrico e montagna", che la Commissione centrale tutela ambiente montano del Club alpino italiano organizza sabato 16 giugno a Bologna, presso il Centro Ricreativo e Culturale "A.

Montanari" a Bologna.


"Focalizzeremo l'attenzione in particolare sulle migliaia di impianti inferiori a 1 megawatt di potenza installata, poiché si presume che lo sviluppo idroelettrico previsto dalla SEN 2017 possa riguardare le ormai residue disponibilità idriche montane - afferma il presidente della CCTAM del CAI, Filippo Di Donato - Confronteremo inoltre dal punto di vista quantitativo gli impianti con captazione di acque libere in quota e quelli previsti per lo sfruttamento di acque già incanalate o condotte per usi irrigui, industriali o civili".


L'iniziativa ha come riferimento l'appello nazionale per la salvaguardia dei corsi d'acqua dall'eccesso di sfruttamento idroelettrico, sottoscritto nel 2014 dal CAI, ed è curata dall'Operatore Nazionale Carlo Brambilla della CCTAM .


Il convegno si articolerà in una sessione mattutina di relazioni inerenti la situazione attuale e le prospettive dell'idroelettrico italiano, anche in relazione ai cambiamenti climatici in corso, e in una sessione poster pomeridiana, in cui saranno esposte situazioni e problematiche idroelettriche attuali, relative alle varie regioni italiane.


L'appuntamento, organizzato con la collaborazione del CAI Emilia Romagna e della Sezione di Bologna, è valido come aggiornamento nazionale per i Soci del Club alpino titolati TAM, ma intende rappresentare un momento utile per ogni cittadino interessato ai temi energia e tutela.

Ultimo aggiornamento: 13/06/2018 00:18:03
POTREBBE INTERESSARTI
Domenica 5 maggio una giornata di solidarietà per la Pace
La montagna, accessibile, diventa terapia e risorsa per la salute e il benessere mentale
ULTIME NOTIZIE
Ultime settimane di sci e divertimento nel comprensorio dell'Engadina e alla Diavolezza
Iseo (Brescia) - A Clusane d'Iseo, in prossimità con il confine con Paratico si stanno, cementificando 13mila metri...
Interessati i Consorzi di bonifica del Chiese e dell’Oglio Mella