Fattore questo, che inciderebbe anche positivamente nel contrasto allo spopolamento delle montagne da parte dei giovani.
Altra questione importante è quella di poter accedere agli impianti di risalita nella stagione estiva, come ad esempio allo Stelvio ed al Tonale, con i propri allievi, questo sia per poter aumentare il periodo lavorativo, sia per ampliare la platea di amanti della montagna.
Regione Lombardia è l'unica Regione italiana ad avere un sistema Ski pass comune, valido in tutte le località con impianti di risalita, un'iniziativa molto importante e lungimirante.
“Le scuole di sci, inoltre, non possono essere iscritte alla Camera di Commercio, e di conseguenza non possono nemmeno accede ai bandi regionali per otterrete fondi che potrebbero servire, ad esempio, anche per pagare le spese di segreteria o gli affitti delle sedi. A ciò si aggiunge il fatto di essere stati esclusi fino ad ora da tutti i ristori statali, e di poter probabilmente contare solo sul Dl Sostegni, che prevedendo 40 milioni di euro come fondi per la montagna, si tradurrebbero in circa 2600 euro per ogni maestro. Una cifra che non è sufficiente per poter vivere com dignità e discriminatoria rispetto ad altre categorie di lavoratori stagionali che hanno già percepito aiuti.
Tra le richieste emerse quindi, c'è anche quella di chiedere a Regione Lombardia di seguire la strada già intrapresa da molte altre Regioni come Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo di integrare il fondo nazionale per permettere almeno ai maestri e alle loro famiglie di superare questo difficile momento. Tutte proposte legittime e di assoluto buon senso, - conclude Pedrazzi-che verranno ora sottoposte all'attenzione della Giunta regionale”.