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Dimaro, prima dell’estate gli sfollati torneranno a casa

sabato, 13 aprile 2019

Dimaro – Presentati tutti gli interventi per la messa in sicurezza dell’area del Rotian nell’incontro di ieri sera con la popolazione al teatro comunale di Dimaro (Trento). Erano presenti il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, l’assessore all’Agricoltura e Foreste, Giulia Zanotelli, il sindaco di Dimaro, Andrea Lazzaroni, di Commezzadura Ivan Tevini,  il dirigente generale dell’Umst Grandi Opere e ricostruzione Raffaele De Col, i tecnici del servizio Bacini Montani Roberto Coali e Andrea Casonato che hanno tracciato un quadro sugli interventi e gli abitanti di Dimaro e Commezzadura (nelle foto il tavolo dei relatori con al centro il presidente Fugatti e a sinistra i sindaci Andrea Lazzaroni e Ivan Tevini, il pubblico e l’intervento sul Rotian).

Dimaro - incontro Pat“Una serata sui progetti degli interventi già fatti e su quelli che verranno portati avanti in futuro, con l’ascolto di chi vuole fare domande e portare in evidenza criticità o preoccupazioni, ma nella direzione di dare maggiore sicurezza al territorio”, così il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha definito l’incontro svoltosi ieri sera a Dimaro, in un affollato teatro comunale. “Il vostro territorio, così duramente colpito, ha mostrato fin da subito la forza di rialzarsi – ha sottolineato il Governatore trentino – la comunità ha mostrato una grande capacità di reagire, mettendo in campo tutta la propria coscienza civica. Anche da parte dell’amministrazione è stato fatto il possibile per avviare in tempi brevi la ricostruzione, investendo risorse e con l’apporto di tutti, tecnici e rappresentanti istituzionali di maggioranza e di opposizione”.

Dimaro incontro 1Un ringraziamento particolare è stato rivolto anche dall’assessore all’agricoltura e foreste Giulia Zanotelli ai servizi provinciali, ai vigili del fuoco, alla Protezione civile. “Dimaro ha dato un grande esempio di comunità, affrontando una situazione drammatica. Adesso guardiamo al futuro, investendo in progetti di messa in sicurezza”, ha detto ancora l’assessore Zanotelli.

Come spiegato nel corso della serata, gli interventi per la messa in sicurezza del conoide del rio Rotian si suddividono in tre tranche: nella parte alta sono state trovate soluzioni per contrastare l’eventuale innesco di materiale, nella parte media per aumentare la capacità di laminazione dei detriti e nella parte bassa per l’adeguamento della deviazione del torrente, che si getta nel Noce proprio a fianco dell’abitato di Dimaro. Intanto, la buona notizia data agli sfollati è che potranno rientrare nelle loro case ragionevolmente nella prima estate prossima, a seguito di tutti i controlli necessari di sicurezza effettuati dalla Protezione civile.

Dimaro Costa RotianNel corso dell’incontro non sono solo state mostrate planimetrie, illustrate sezioni e profili del progetto, ma si è anche voluto ricostruire le drammatiche fasi del disastro. Nei giorni del 27 e 28 ottobre scorsi, quelli che precedono la terribile esondazione del Rotian, costata una giovane vittima e danni ingentissimi per la comunità di Dimaro, l’intensità delle piogge è stata tale da non essere mai stata registrata in precedenza, raggiungendo una media matematica che non si riscontrava da 150 anni. Con il passare delle ore l’acqua ha raggiunto in breve tempo la saturazione nei terreni e lo scroscio continuo della pioggia, associato a fortissimi venti, ha innescato una colata di detriti alimentata dalla morena glaciale laterale al corso del fiume, dove sono immersi grossi blocchi di roccia sostenuti da sabbie e ghiaie. Le briglie degli anni ’70 hanno ceduto alle spinte e agli urti, liberando grandi quantità di materiale e anche il più recente sistema di controllo delle colate è riuscito a contrastare il fenomeno solo parzialmente.
A seguire questi eventi calamitosi, i primi interventi di sgombro e messa in sicurezza, fino alla progettazione di più consistenti lavori che interessano il conoide del Rotian. L’intervento della parte alta, come è stato illustrato nell’incontro di ieri sera, comprende le demolizioni e l’avvallamento di briglie residue, il deprezzamento dei massi presenti nell’alveo e sui versanti, il taglio della vegetazione instabile. Nella parte media verranno invece costruiti nuovi contrafforti per il rallentamento e l’arresto dei blocchi rocciosi e un secondo sistema, oltre all’esistente, di laminazione del trasporto solido. Nella parte bassa, che riguarda più direttamente l’abitato di Dimaro, si intende ricostruire e adeguare il canale deviatore, dimensionandolo dal punto di vista idraulico.



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