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In Trentino parte la tutela del legname e la ricostruzione delle foreste

venerdì, 18 gennaio 2019

Predazzo – Alberi danneggiati, ecco il piano di azione per la ricostruzione delle foreste trentine. L’ondata di maltempo dello scorso ottobre ha abbattuto 3.300.000 metri cubi di legname nelle valli trentine.
tronchi alberiTutelare la filiera trentina del legno, attraverso un approccio coordinato e di sistema, in grado di mettere in sicurezza e ricomporre il territorio boschivo del Trentino. E’ questo l’obiettivo del Piano d’azione per la gestione degli interventi di esbosco e ricostituzione dei boschi danneggiati dal maltempo di fine ottobre 2018. Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ha firmato l’ordinanza di approvazione del Piano, che viene ora trasmesso alla Protezione civile nazionale per gli adempimenti di competenza statale.

Il Piano approvato dà inizialmente conto dell’entità dei danni subiti dalle foreste trentine, quantificati in 3.300.000 metri cubi di legname abbattuto posti su circa 19.000 ettari di territorio boscato provinciale, e quindi definisce un quadro di interventi coordinati che dovranno essere iniziati nei prossimi due anni, anche se i lavori di ricostituzione dei boschi distrutti, in buona parte anche tramite rimboschimenti artificiali, saranno necessariamente realizzati e proseguiranno negli anni successivi.

Il Piano, articolato in diversi capitoli, individua, i soggetti attuatori che avranno il compito di realizzare gli interventi previsti per i diversi ambiti territoriali. Tra essi, oltre alla Provincia, i comuni amministrativi, i comuni proprietari di boschi, le Asuc e gli altri soggetti che hanno subito danni significativi, quali Consortele, Regola Feudale di Predazzo, Magnifica Comunità di Fiemme e Regole di Spinale Manez. Ponendosi concretamente le condizioni di coordinamento operativo necessarie, potranno essere individuati quali soggetti attuatori anche altri soggetti come i BIM, il Comun General de Fascia, le associazioni di proprietari pubblici (le Asuc ) e privati (Consorzi di Miglioramento Fondiario).

Il Piano, tra le altre cose, analizza i problemi di sicurezza nelle operazioni di recupero, definisce i criteri per stabilire le priorità e le modalità di intervento nei recuperi e nei ripristini, fornisce raccomandazioni per la gestione della rimozione del materiale legnoso, quantifica e individua gli interventi di ripristino delle infrastrutture (viabilità, piazzali) necessari per la rimozione del materiale legnoso, distinguendoli per tipologia, definisce le necessità per il monitoraggio e la riduzione dei danni secondari da insetti scolitidi ed infine definisce le tipologie di intervento per i successivi ripristini. C’è anche un’analisi dei costi degli interventi previsti nel periodo di sua validità, pari a più di 21 milioni di euro, sostanzialmente riferibili agli interventi di sistemazione e in parte di nuova realizzazione delle infrastrutture forestali (viabilità e piazzali di deposito di legname a valenza in parte locale e in parte provinciale) nel mentre la previsione dei costi necessari agli interventi di ripristino e rimboschimento dei boschi danneggiati sarà realizzata in un successivo stralcio.



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