Trento - In Trentino 114 nuovi contagi e 16 decessi che portano il dato complessivo a 102. Sono questi gli ultimi dati sull'emergenza coronavirus in provincia di Trento: complessivamente si contano 1247 persone a domicilio, 235 ospiti nelle Rsa, 14o in case di cura, 341 ricoverati e 66 in terapia intensiva. Ci sono anche segnali positivi, con l'aumento di persone guarite.
Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti (nella foto), l'assessore provinciale alla Salute, Stefania Segnana, e il direttore generale di Apss, Paolo Bordon, hanno illustrato il quadro delle iniziative messe in campo nell'ultima giornata, in particolare l'allestimento delle 5 terapie intensive al Santa Chiara di Trento, con 14 nuovi posti letto, di cui 6 già operative da stasera. Quindi gli incontri con i responsabili di Rsa e organizzazioni sindacali per valutare la situazione del personale e in che condizioni operano, mentre il presidente Fugatti ha annunciato che la diocesi di Trento, in una telefonata del vescovo Lauro, si è resa disponibile a destinare strutture e accogliere medici e infermieri.
Per quanto concerne i 16 decessi di oggi la maggior parte sono concentrati tra Trento, Rovereto, Brentonico, Bleggio Superiore, Riva del Garda, Arco e Mezzocorona. Dei 114 nuovi contagi, 94 sono di persone sottoposte a tampone e 20 senza tampone. Tra i nuovi contagi si segnalano: 15 nuovi casi (302 complessivi) a Trento, 12 (201) ad Arco, 4 (71) a Riva del Garda, 2 (8) a Nago Torbole, 7 (55) a Dro, 6 (61) Cavedine, 1 (16) a Bleggio Superiore, 1 (32) a Tione, 1 (6) Campodenno, 2 (10) Tenno, 2 (42) a Storo, 3 (51) a Rovereto, 6 (61) a Canazei, 5 (125) a Pergine.
“I dati continuano ha crescere – ha detto il presidente Fugatti – ma questa crescita si sta stabilizzando ed è in leggero calo, come ci attendevamo, vedremo nei prossimi giorni se tale stabilizzazione sarà confermata”.
Il presidente ha poi riferito di una telefonata avuta oggi con l’arcivescovo, Lauro Tisi, dalla quale è emersa la disponibilità della Curia trentina a mettere a disposizione alcuni edifici per le persone in quarantena e per il personale sanitario che preferisce non rientrare a casa per ragioni di sicurezza. “Ringrazio monsignor Tisi – ha detto Fugatti – per questo gesto importante di solidarietà”. E’ stato inoltre concordato, ha riferito il presidente, che verranno messi a disposizione dei sacerdoti alcuni dispositivi di protezione, affinché possano dare l’estrema unzione alle persone decedute. Il presidente ha, inoltre, ribadito l’intesa, annunciata ieri, con il mondo della ricerca trentina per incrementare il numero dei tamponi, soprattutto per il personale sanitario, puntando ad arrivare, la prossima settimana, a 1500 test giornalieri.