Tenendo conto, fra l’altro, di un aspetto fondamentale: noi non consumiamo acqua, la trasformiamo in neve".
E’ quindi evidente come tutta la filiera attorno a cui ruota il settore degli impianti a fune abbia grandi ricadute sulle economie e lo stato di salute dei territori montani, che "si riflettono anche sul turismo, l’ospitalità e lo stile di vita di chi abita in quota", ha evidenziato Valeria Ghezzi, introducendo cinque filmati dedicati ad altrettante case histories che delineano l’importanza del sistema di mobilità a fune per la montagna.
Le case histories
San Simone
Gli impianti sono il cuore pulsante delle terre alte e possono generare un indotto pari ad almeno 7 volte il suo valore in termini di occupazione; al tempo stesso, sono un mezzo di trasporto affinché la montagna sia di tutti e per tutti. Se si fermano, l’intera filiera turistica collassa, proprio come è avvenuto a San Simone.
?Val di Gresta
Considerata l’“orto biologico del Trentino”, un tempo era un’area a forte vocazione turistica ma poi le nevicate meno frequenti e l’abbandono della località verso altri lidi hanno portato allo smantellamento degli impianti. Oggi il turismo locale vive in estate, con percorsi bike e trekking che però non sono facilmente praticabili perché la municipalità da sola non può assicurare il mantenimento della rete dei sentieri.
Passo Rolle
Dopo quasi due anni di blocco dell’attività sciistica in cui l’area sembrava abbandonata e in degrado, quest’anno il comprensorio ha ripreso quota proprio grazie alla riapertura degli impianti ma anche alla diversificazione dell’offerta e al potenziamento dei sistemi di innevamento programmato.
Comprensorio Drei Zinnen Dolomites
?Un investimento costato 40 milioni ha portato a una crescita del fatturato del 72% ma ha anche modificato l’attitudine degli imprenditori, che hanno creato lavoro e nuove opportunità. Tutto il tessuto economico ora risulta più vitale e dinamico, in un territorio (tra Sesto, San Candido, Dobbiaco, Villabassa e Braies) dove il 68% degli abitanti lavora nel turismo. Anche chi inizialmente avversava il progetto si è ricreduto, dal momento che i benefici si sono rivelati anche superiori alle più ottimistiche previsioni.
Ponte di Legno-Tonale
Un “grande sogno” coltivato per decenni, finalmente diventato realtà nel 2016. In particolare, la nuova cabinovia ha portato a grandi investimenti, come il rilancio del ghiacciaio Presena, il nuovo albergo, la spa ai piedi del ghiacciaio, il bar in cima al passo e, tra qualche anno, un nuovo impianto termale. Attività che hanno dato nuova linfa al turismo, generando un circolo virtuoso di cui beneficia tutto il territorio.
"E’ chiaro, da queste case histories, come il fare sistema e gli investimenti siano sempre vincenti in termini di rilancio ma anche di sopravvivenza e tutela delle località di montagna. Bisogna essere attenti ai diversi territori, alle loro caratteristiche e alle loro potenzialità: se c’è la vocazione sciistica, aiutiamoli a svilupparsi, ma se manca, cerchiamo l’alternativa per renderli sempre vivi e attivi", conclude Valeria Ghezzi.
Ma questo non sarebbe possibile, secondo Michele Dallapiccola, Assessore all’Agricoltura, Turismo, Foreste e Promozione della Provincia Autonoma di Trento, senza l’interazione fra pubblico e privato, "fondamentale per dare un concreto sostegno ai territori nel loro percorso di sviluppo". Tesi sostenuta anche da Maurizio Dallocchio, Bocconi University Professor of Finance e Past Dean SDA Bocconi School of Management: "Partnership pubblico-privato sono la vera soluzione, non è pensabile che l’imprenditore locale sia il solo responsabile dell’investimento, deve esserci un obiettivo corale e congiunto di più investitori>. Infine, Giorgio Palmucci, Presidente dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, che riunisce più di 2.500 alberghi in Italia, ha evidenziato come <la competitività, come ricerca di qualità e di innovazione, sia un fenomeno che non deve intimorire ma stimolare, in quanto avvantaggia tutti. Lavoriamo in una rete, siamo tutti interdipendenti".
L’Assemblea di ANEF è stata anche occasione per celebrare gli atleti olimpici e paralimpiici italiani, di cui una delegazione ha aperto l’evento con una cerimonia di premiazione. Erano presenti: Roberto Cavicchi, Igor Confortin, Chiara Costazza, Alessandro Daldoss, Francesco Dallasega, René De Silvestro, Stefano Gross, Manuel Pozzerle, Verena Stuffer e Davide Bendotti.