In occasione della festa dell'Epifania il vescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, ha rimarcato l'importanza di aprirsi alle genti.
"I Magi videro spuntare la sua stella e vennero ad adorarlo. “All’udire questo il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.” (Mt 2,3). Le parole del Vangelo sono di straordinaria attualità: oggi a essere turbata e in preda alla paura è l’Europa, alle prese con l’arrivo di nuovi popoli, con le sue culle sempre più vuote, le sue carte d’identità inesorabilmente datate, la percezione di essere ormai ai margini della geopolitica del mondo.
I suoi “scribi” si rifanno stancamente alle “scritture”: fuor di metafora, sulle ceneri di due Guerre mondiali abbiamo scritto pagine importanti sui diritti umani e individuali, abbiamo dato vita a un sistema di welfare tra i più avanzati al mondo, abbiamo sognato e lavorato per un’Europa unita. Tuttavia, come per gli scribi, anche per noi, c’è il rischio che tutto questo rischi di essere una scatola vuota: la pace non sia più un valore supremo, in qualche misura la violenza sia legittimata, i diritti siano per alcuni e non per tutti, l’isolamento prevalga sull’unità.
I Magi “al vedere la stella provarono una gioia grandissima” (Mt 2,10).
Abbiamo un “problema” con le stelle. Fatichiamo a vedere la novità. Spesso mette paura.