“Buone notizie per la crescita economica. La produzione industriale è schizzata dell’1,6% a dicembre ben oltre le attese degli analisti (0,8%). Sull’anno, la produzione corretta per i giorni lavorativi, accelera a 4,9% da un precedente 2,3%.
Il forte aumento di produzione a dicembre è interamente spiegato dal manifatturiero dal momento che la produzione di energia è calata del 1,7%. Il settore dei beni capitali fa segnare un aumento di produzione del 4,7%. La produzione è cresciuta a ritmi assai sostenuti anche nel comparto dei beni di consumo durevoli (+3,8%) e intermedi (+2,6%).
Il dato di dicembre lascia la produzione in aumento di 0,8% nel trimestre finale dell’anno dopo il +1,5% dei mesi estivi e suggerisce un contributo ancora positivo dell’industria alla formazione del valore aggiunto. Le nostre stime di crescita del PIL di 0,2% a fine 2017 (da 0,4% in estate) sono ora soggette a rischi verso l’alto.
Il dato di produzione di dicembre e la tendenza recente delle indagini di fiducia suggerisce una crescita ancora solida di produzione e PIL nei primi mesi del 2018. Confermiamo per il momento la nostra stima di crescita del PIL Italia di almeno 1,3% nel 2018, dall’1,5% dello scorso anno.
La produzione industriale è cresciuta dell’1,6% a dicembre ben oltre le attese degli analisti (+0,8%). Inoltre il dato di novembre è stato rivisto al rialzo di due decimi a +0,2%. Il dato è coerente con la tendenza recente delle indagini di fiducia e conferma che l’industria italiana ha pienamente agganciato la fase di solida ripresa che interessa il resto d’Europa.
La tendenza annua è accelerata al 4,9% a/a da un precedente +2,3% . Si tratta comunque dell’undicesimo mese consecutivo di espansione, la striscia positiva più lunga da quella a cavallo tra il 2010 e il 2011.
Il forte aumento di produzione a dicembre è interamente spiegato dal manifatturiero dal momento che la produzione di energia è calata di 1,7%. Il settore dei beni capitali è il più vivace questo mese e fa segnare un aumento di produzione del 4,7%. Seguono a stretto giro i beni di consumo durevoli (+3,8%) mentre i beni intermedi fanno segnare un aumento del (+2,6%)”. Questo il commento di Anna Maria Grimaldi, senior economist Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.