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Carceri sovraffollate, adesso è a rischio la sicurezza

domenica, 29 marzo 2020

“Il Capo dello Stato Sergio Mattarella e il Santo Padre Francesco sono tornati ad occuparsi della situazione penitenziaria. Auspico che il loro autorevole richiamo e le sue preoccupazioni – “carceri sovraffollate che potrebbero diventare una tragedia” – non restino inascoltate dalla classe politica del Paese. Al Santo Padre rinnoviamo il nostro ringraziamento, anche per l’impegno al fine di migliorare le condizioni del personale della Polizia penitenziaria che lavora con impegno e sacrificio.
Il carcere così come è strutturato oggi in Italia va cambiato. Noi crediamo che sia davvero giunta l’ora di affidare al Corpo di Polizia Penitenziaria gli uomini ed i mezzi necessari per assicurare il controllo dei soggetti detenuti ammessi a misure alternative, area penale esterna, permessi premio: parliamo, complessivamente, di più di 11omila persone coinvolte nell’esecuzione della pena.
E’ fondamentale potenziare i presidi di polizia sul territorio – anche negli Uffici per l’Esecuzione Penale esterna -, potenziamento assolutamente indispensabile per farsi carico dei controlli sull’esecuzione delle misure alternative alla detenzione, delle ammissioni al lavoro all’esterno, degli arresti domiciliari, dei permessi premio, sui trasporti dei detenuti e sul loro piantonamento in ospedale. E per farlo, servono nuove assunzioni nel Corpo di Polizia Penitenziaria, La sicurezza dei cittadini non può essere oggetto di tagli e non può essere messa in condizione di difficoltà se non si assumono gli Agenti di Polizia Penitenziaria”, è il commento di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE).



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