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Daldoss: “Le politiche del paesaggio sono trasversali”

mercoledì, 19 ottobre 2016

Quando:
26 ottobre 2016@18:45–19:45 Europe/Rome Fuso orario
2016-10-26T18:45:00+02:00
2016-10-26T19:45:00+02:00

“Sarà la bellezza a salvarci”, ne è convinto l’assessore alla coesione territoriale, Carlo Daldoss che oggi al Muse – Museo delle Scienze, ha citato Dostoevskij per porre in evidenza la centralità del tema del paesaggio. “Il paesaggio non è qualcosa di statico come un presepe di montagna, ma si modifica in relazione alle diverse sensibilità, bisogna però mantenere un filo conduttore, che è quell’armonia di intervenire nel modo più appropriato possibile”. Perché se un tempo la tematica del paesaggio era vista quasi in senso limitante, “oggi invece le politiche del paesaggio sono trasversali e su esse si possono innestare processi di crescita e di mantenimento dell’attrattività di un territorio”. L’assessore provinciale Daldoss ha partecipato stamattina alla presentazione del Bando per la candidatura italiana alla quinta edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Con Daldoss vi erano il direttore del Muse Michele Lanzinger, l’assessore del Comune di Trento Andrea Robol, nonché Giulia Ceriani Sebregondi dell’Ufficio del sottosegretario di Stato del Mibact e Ledo Prato segretario generale dell’Associazione Mecenate 90.

Carlo Daldoss, che è anche presidente dell’Osservatorio del Paesaggio, ha quindi spiegato le politiche attuate dalla Provincia autonoma di Trento per la salvaguardia del paesaggio e, più in generale, del territorio: “Due temi centrali nella recente riforma urbanistica, nella quale la riduzione del consumo del suolo è stata formalmente declinata e costituisce un vincolo con il quale devono confrontarsi i programmatori dei comuni”. L’assessore ha ricordato il ruolo dell’Osservatorio del Paesaggio, ambito nel quale “confrontarsi, condividere problematiche e opportunità, ma anche dove contribuire alla diffusione di una cultura del paesaggio”, e l’istituzione del Comitato per la cultura architettonica del paesaggio, che vuole rappresentare un “supporto per chi fa attività di progettazione, nonché luogo di confronto anche con contaminazioni esterne alla nostra realtà provinciale”. Infine la necessità, per Daldoss, di porre in atto, su queste tematiche, un coinvolgimento delle comunità, una partecipazione dal basso.
E se il segretario di Mecenate 90 Prato ha ricordato che “il Trentino è unanimamente considerato una delle realtà dove si lavora maggiormente sul paesaggio di montagna, sia del punto di vista legislativo che con esperienze concrete”, l’assessore comunale Robol ha evidenziato la candidatura di Trento a Capitale italiana della Cultura 2018, mentre il direttore del Muse Lanzinger ha messo in luce alcuni dei luoghi chiave del territorio, come le Dolomiti Unesco o i siti palafitticoli, ma anche l’importante rete delle aree protette o quella degli ecomusei, dove si intersecano naturalmente anche le tematiche del paesaggio.
Quindi i contributi di Mosè Ricci e Chiara Rizzi (Università degli Studi di Trento) dal titolo “L’Architettura del paesaggio nelle aree di montagna”, di Giorgio Tecilla (Segretario dell’Osservatorio del Paesaggio) sul “Premio fare Paesaggio – Selezione triennale di opere, progetti e iniziative realizzati nel territorio alpino”, di Paolo Castelnovi (Presidente Associazione culturale Landscaperfor) che ha parlato de “La cura del territorio: contributo indispensabile per il paesaggio di montagna” e di Marco Tamaro (Direttore Fondazione Benetton Studi Ricerche) dal titolo “Trent’anni di lavoro sul paesaggio alla ricerca di Luoghi di Valore”. Nel corso del dibattito sono state presentate anche alcune esperienze promosse e attuate a cura delle istituzioni trentine e della società civile nell’ambito dei paesaggi di montagna, in particolare Edy Pozzatti (AMP studio) ha portato l’esperienza “I percorsi d’Anaunia” e Adriana Stefani (Coordinatrice della Rete degli Ecomusei del Trentino) il contributo “Giornate del Paesaggio degli Ecomusei 2007 -2015”.
Il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2016-2017 viene indetto con cadenza biennale; la partecipazione dell’Italia costituisce un’importante occasione di promozione e divulgazione dei valori legati al paesaggio, una delle risposte positive alle aspettative del Consiglio d’Europa nei confronti del nostro Paese, coerentemente con gli impegni assunti a Firenze nel 2000, all’atto della sottoscrizione della Convenzione Europea del Paesaggio. Poiché il Premio rappresenta una delle strategie del Ministero per l’implementazione della Convenzione Europea del Paesaggio, il Mibact ha avviato una ricognizione delle azioni esemplari attuate nel territorio italiano, promuovendo una campagna di informazione attraverso l’organizzazione di eventi in diverse regioni italiane, con il coinvolgimento delle istituzioni locali e regionali, le associazioni e le categorie professionali. Rientra in questo contesto la presentazione di stamattina al Muse. La candidatura dell’italia, come per le precedenti edizioni, sarà selezionata attraverso una procedura concorsuale il cui Bando è consultabile nel sito del Ministero. Le proposte di candidatura saranno acquisite attraverso una procedura informatizzata. I progetti, realizzati – anche in parte – da almeno tre anni, dovranno aver garantito l’attuazione di politiche sostenibili di sviluppo economico ed etico volte all’affermazione delle identità locali e nel contempo capaci di favorire l’integrazione di nuove culture e identità dei residenti più recenti.



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