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Richiedenti asilo, Binelli (AGIRE): “A rischio le espulsioni: PATT e PD si vergognino!”

mercoledì, 6 settembre 2017

Trento – Di seguito la nota di Sergio Manuel Binelli, Coordinatore organizzativo di AGIRE per il Trentino, in merito a sciopero e espulsioni dei richiedenti asilo.

Sergio Binelli“Confermato il nono sciopero consecutivo della magistratura onoraria, dopo che il 15 agosto 2017 è entrata in vigore la riforma del Guardasigilli Andrea Orlando (PD); si sperava che la situazione si risolvesse, ma i signori del centro-sinistra anziché darsi una mossa preferiscono girarsi i pollici magari fino al giorno in cui l’Europa esaminerà questa pessima riforma (il prossimo 22 novembre). E se ci saranno delle sanzioni ovviamente pagheranno i contribuenti, non sicuramente i colpevoli di questo caos.

Da non ultimo con questi scioperi, seppur condivisibili, saranno fortemente a rischio le espulsioni dei richiedenti asilo. Infatti, secondo un comunicato stampa dell’Unagipa (Unione Nazionale Giudici di Pace), le Procure della Repubblica non riusciranno ad assicurare la loro presenza nei procedimenti di asilo politico, dal momento che le funzioni civili non saranno più delegabili ai pubblici ministeri onorari; inoltre, viste le strette sui giorni di udienza settimanale previste dalla riforma Orlando, i procedimenti penali e di convalida delle espulsioni amministrative non potranno più essere garantiti con certezza.

Quindi dopo il danno anche la beffa: oltre a non avere la minima considerazione per una parte fondamentale della nostra magistratura (presente anche in Trentino, in 9 Comuni), il PD va anche a peggiorare, forse apposta, la situazione dei richiedenti asilo dove le espulsioni che già sono inefficaci diventeranno pressoché improcedibili.

Se si fossero seguite le indicazioni sulla magistratura onoraria del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia dell’UE tutto questo si sarebbe potuto evitare; il PD ha dimostrato per l’ennesima volta la propria vergognosa inadeguatezza, alla quale ovviamente non manca mai la complicità da parte del PATT e dell’UPT. Considerazioni devono farci riflettere specialmente dopo che si è concluso il caso di Rimini”.



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