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Boario Terme: il castello di Darfo e la storia della città camuna in un volume

lunedì, 10 aprile 2017

Darfo Boario Terme – Primavera di storia e cultura a Darfo Boario Terme (Brescia). Presentato alla stampa il volume realizzato dall’Amministrazione comunale, che rilegge il percorso storico della Città camuna. Una scoperta interessante: è stato individuato il sito del Castello di Darfo.

“Documenti e Territorio”, una collana di studi riguardanti l’ambito geografico di Darfo Boario Terme. Si tratta di un percorso storico attraverso la lettura di catasto napoleonico ed estimo veneto dei secoli XVIII e XIX, per costruire una base di riflessione storica su fatti e accadimenti del passato.

Ezio Mondini sindacoDarfo

“Un territorio è espressione della sua storia – afferma il sindaco, Ezio Mondini (nella foto) – Se siamo convinti di ciò non possiamo che affermare che lo studio del nostro passato rafforza il nostro presente e il nostro futuro. Per questo abbiamo voluto dedicare a questi studi una collana giunta alla seconda opera”.

Infatti, questa pubblicazione si collega al primo volume – dedicato ad Erbanno e Angone- non solo per l’utilizzo delle medesime fonti, ma perché prova ad illustrare il funzionamento di un territorio in un determinato periodo di tempo: attraverso estimi e catasti si leggono minuziose informazioni che contribuiscono a illustrare fenomeni e a chiarire alcune aree discordanti.

“Oltre al sorprendente lavoro di ricerca che affascina gli studiosi e gli appassionati – aggiunge l’assessore al Patrimonio, Osvaldo Benedetti – dalla documentazione presa in esame è emersa una novità significativa. Infatti, si è individuato il sito del Castrum Darvi (Castello di Darfo) per tanto tempo identificato con la Rocca di Montecchio. Una scoperta che apre la strada a nuovi studi e rilettura della storia darfense”.

“Ciò è stato possibile grazie anche al fatto che, finalmente, l’Archivio Storico Comunale sta per essere messo in gran parte a disposizione per la consultazione, anche sul web, dopo il lavoro di schedatura condotto tra il 2016 e l’inizio del 2017 a cura dell’archivista Antonio Piscitello”, dichiara Alberto Bianchi, ricercatore e autore del volume.

“L’apertura degli archivi doveva essere necessariamente preceduta da un riordino e reinventariazione per essere fruibile –aggiunge l’Assessore di partita, Osvaldo Benedetti- per questo abbiamo colto l’opportunità di un contributo regionale di quasi il 50% per valorizzare i complessi archivistici dell’Antico Regime, patrimonio del Comune che costituiscono un tesoro prezioso per la storia delle nostre comunità”.

Un arricchimento, dunque, sotto il profilo storico, ma anche quello documentale che consentirà a studenti, studiosi, estimatori di storia di accedere a materiali fino ad ora inaccessibili e disordinati. “Inoltre, la trascrizione e ricostruzione topografica dell’Estimo Veneto (cioè il disegno della cartografia che manca al documento originale) hanno configurato un sistema che fornisce la documentazione delle attività umane del territorio del comune –continua l’autore Alberto Bianchi- amplificando la quantità di dati disponibili”.

Una azione coordinata che esprime una volontà forte della Giunta Mondini di mantenere saldo il riferimento alla cultura locale e del territorio e continuare a descrivere un più ampio disegno pluriennale di conoscenza e valorizzazione della città, in tutte le sue espressioni, passate, presenti e future.



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