Trento - A conclusione di una complessa attività delegata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento e relativa al fallimento di una società trentina di elaborazione dati contabili, i militari della Sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza hanno tratto in arresto A.N., di anni 61, amministratore unico della società nonché commercialista di professione, per il reato di cui all’articolo 216 del Regio Decreto nr. 267 del 1942 (bancarotta fraudolenta), che prevede la pena della reclusione da 3 a 10 anni.
Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle, sviluppate attraverso l’esame di documentazione contabile, accertamenti bancari ed escussione di testimoni, hanno consentito di accertare che il professionista, in qualità di amministratore unico della società, avrebbe sottratto 261.000 euro dalla cassa e dai conti correnti bancari dell’azienda in fallimento, per finalità personali ed attraverso altre società a lui riconducibili.
L’Autorità Giudiziaria inquirente, condividendo le risultanze investigative, ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Trento, l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del professionista trentino, che è stata eseguita nella giornata odierna.
L’arrestato, in passato, aveva già patteggiato la pena a 2 anni di reclusione per analogo reato nell’ambito del fallimento di un’altra società trentina operante nel settore immobiliare, della quale era socio ed amministratore.