I Carabinieri denunciavano il bergamasco per lesioni volontarie, amissione di soccorso e fuga a seguito di incidente stradale, procedendo al sequestro del mezzo; durante gli accertamenti, inoltre, emergeva che l’uomo aveva in uso un cellulare rubato e pertanto veniva denunciata anche per ricettazione.
I Carabinieri della Radiomobile di Sondrio, invece, nei giorni precedenti durante i controlli nell’area commerciale di Castione Andevenno procedevano al controllo di 3 soggetti, due donne e un uomo, provenienti da un campo nomadi del milanese; durante gli accertamenti emergeva che questi si erano appena resi responsabili di molte tentate truffe ai danni dei commercianti del posto di cui solo una andata a buon fine. La tecnica adoperata dalla truffatrice è la “truffa del resto” (durante il pagamento di articoli di poco valore il cliente /truffatore mostra la banconota per il pagamento ma con una scusa ritira abilmente il contante dal bancone pretendendo dal cassiere il resto facendogli credere che la banconota era stata già da lui correttamente prelevata).
Le truffe, in giro per il territorio, avevano reso un guadagno contante di circa 3 mila euro che veniva sequestrato dai Carabinieri e i soggetti denunciati per truffa e tentata truffa.
I Carabinieri avvertono che questo tipo di truffe seppure storiche e ormai conosciute tra i venditori, sono molto attuali ed efficaci, così come dimostrano i guadagni dei tre soggetti fermati. Un particolare sollecito deve essere rivolto ai commercianti che, sospettando di essere stati vittima anche solo di un tentativo di truffa, avvertano le tempestivamente le Forze dell’Ordine considerato che questi soggetti sono soliti insistere sul territorio e tentare il guadagno.
Si è conclusa, la settimana scorsa, la latitanza del nigeriano sfuggito all’arresto dei Carabinieri della Sezione Operativa di Sondrio durante l’Operazione Pearl. L’attività dei Carabinieri, coordinati dal la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio, ha permesso di sgominare un’organizzazione di nigeriani dediti allo spaccio nel Capoluogo. L’operazione che si era conclusa alle prime luce del 6 giugno, aveva portato all’arresto di 9 nigeriani. L’uomo, anche lui sottoposto al provvedimento di custodia cautelare in carcere, era riuscito, inconsapevolmente, ad evitare la cattura fino a qualche giorno fa quando, di rientro dal suo Paese, è stato fermato all’aeroporto di Fiumicino, tratto in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale di Civitavecchia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria del capoluogo.
Analoga conclusione anche per il nigeriano, richiedente asilo, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall'Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio durante l’indagine “area pulita” dei Carabinieri di Morbegno. L’attività condotta dai Carabinieri, si era conclusa a gennaio 2019, quando, a vario titolo sono stati arresti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti 13 nigeriani e 2 italiani. L’uomo riusciva a sfuggire alla cattura ma la latitanza si è conclusa qualche giorno fa quando è stato arrestato a Lecco e tradotto presso il carcere d i Sondrio a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.