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Giovedì, 13 dicembre 2018

Affitti in nero e indebite prestazioni agevolate, i risultati degli ultimi due anni della Finanza in Trentino Alto Adige

Trento - La Guardia di Finanza del Trentino Alto Adige, dal gennaio 2017 alla data odierna, nell’ambito della propria missione istituzionale di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, ha intensificato la lotta nel settore delle indebite prestazioni sociali ai “falsi poveri”, ricorrendo a specifiche analisi di rischio attraverso un utilizzo integrato delle banche dati in uso al Corpo.


Nel settore delle indebite prestazioni sociali agevolate nell’edilizia abitativa le Fiamme Gialle regionali hanno sviluppato negli ultimi due anni 43 interventi ispettivi, segnalando agli enti erogatori dei contributi (ITEA per la Provincia di Trento e IPES per la Provincia di Bolzano) circa 150.000,00 euro di agevolazioni indebitamente percepite, la maggior parte dei quali contestati in Provincia di Bolzano a seguito di approfondimenti derivanti da attività di verifica fiscale.


Ciò a dimostrazione del fatto che gli interventi vengono effettuati attraverso una proiezione sia diretta sia indiretta, in virtù del principio della c.d.

trasversalità” che caratterizza le attività svolte dalla Guardia di Finanza.


Infatti, quando viene effettuato un intervento in un settore operativo, sia esso di carattere fiscale come la classica verifica o nell’ambito di un’investigazione di polizia giudiziaria di iniziativa o delegata dall’Autorità Giudiziaria, e viene riscontrato un comportamento illecito, l’attenzione dei militari non si limita allo specifico oggetto del controllo ma viene allargata anche ai possibili riflessi in altri ambiti di competenza istituzionale, tra cui, in particolare, quello della spesa pubblica.


Di fatti, se nel corso di una verifica fiscale o di un’indagine penale viene constatato che un soggetto apparentemente nullatenente è invece possessore di un reddito, lecito od illecito, la pattuglia incaricata dell’attività effettua anche un riscontro se quest’ultimo ha ricevuto benefici economici a carico dell’Ente territoriale, dello Stato o della Comunità Europea, al fine di contestare e recuperare le somme erogate o le agevolazioni ottenute indebitamente.


Un caso paradigmatico è l’operazione “FERRO NERO” delle Fiamme Gialle di Bolzano: dal controllo effettuato nei confronti di una società operante nel settore dei rottami ferrosi sono scaturite numerose violazioni di carattere fiscale ed ambientale che hanno portato a constatare un’omissione di dichiarazione dei redditi per oltre due milioni di euro nel periodo 2012-2016.


Dai successivi accertamenti effettuati sulla documentazione trasmessa all'IPES della Provincia Autonoma di Bolzano, è stato possibile rilevare che tali soggetti o i loro familiari conviventi erano titolari di convenzioni agevolate per alloggi di edilizia residenziale popolare.


Avendo omesso la comunicazione dei proventi dell'attività d'impresa esercitata, è stato dimostrato come gli interessati avevano indebitamente beneficiato, per le annualità comprese tra il 2013 e il 2017, del pagamento di un canone di locazione notevolmente inferiore a quello effettivamente dovuto, provocando un danno di circa 135.000 € di mancati introiti per l'Ente gestore e quindi di entrate per la Provincia Autonoma: i risultati di tale operazione, da soli, costituiscono il 90% di quanto scoperto dalle Fiamme Gialle regionali negli ultimi due anni, a dimostrazione dell’importanza della trasversalità dell’azione investigativa cui la Guardia di Finanza pone particolare attenzione.


Nel caso di indebite percezioni di prestazioni di questo tipo, la sanzione è prevista dal codice penale: l’articolo 316 ter c.p. prevede che per le somme indebitamente percepite al di sotto dei quattromila euro si debba pagare una sanzione amministrativa fino a 25.864 euro, con un importo che non può comunque superare tre volte la somma indebitamente percepita; in caso di importi indebitamente percepiti al di spora dei quattromila euro, scatta la sanzione penale della reclusione da sei mesi a tre anni.


L’efficacia dell’utilizzo di dati investigativi che le Fiamme Gialle ottengono dalla propria attività di polizia economico-finanziaria non si ferma al recupero delle indebite agevolazioni nel settore dell’edilizia agevolata provinciale: vi sono casi in cui le segnalazioni agli enti provinciali che gestiscono l’edilizia abitativa conducono allo “sfratto” degli inquilini che non rispettano i requisiti, anche morali, per continuare a occupare gli alloggi agevolati.


È questo, ad esempio, il caso di un cittadino tunisino pizzicato dalle Fiamme Gialle altoatesine a “piazzare” banconote false da 20 euro; a seguito di ulteriori approfondimenti, si è scoperto che lo stesso era senza fissa dimora e gravato da molteplici precedenti penali (spaccio di droga, furto e ricettazione) e di fatto abitava in subaffitto irregolare in un condominio popolare del capoluogo altoatesino; l’alloggio gestito da IPES era in realtà assegnato a un cittadino italiano cinquantenne di Bolzano che ne era legittimo assegnatario per finalità di assistenza e protezione sociale che subaffittava illegalmente una stanzetta dell’appartamento al giovane tunisino.


Come conseguenza è scattata immediatamente la segnalazione a IPES per l’emissione di un provvedimento di revoca dell’assegnazione dell’alloggio, per consentire di riassegnarlo a una famiglia realmente bisognosa.


In generale, i risultati di servizio in materia di controlli per le prestazioni agevolate nel settore dell’edilizia abitativa riguardano casi di omessa o incorretta autocertificazione dei redditi del proprio nucleo familiare per il calcolo dell’Indicatore della Condizione Economica Familiare (ICEF), che è un insieme di dati e informazioni di natura reddituale, patrimoniale e anagrafica che, combinati sulla base di parametri e meccanismi di calcolo, consentono di misurare la condizione economica di un nucleo familiare.


Statisticamente, sul campione di 43 controlli con rilievi effettuati dalle Fiamme Gialle, i casi di contestazione hanno riguardato per il 67% cittadini italiani e per il restante 33% cittadini stranieri.

Ultimo aggiornamento: 13/12/2018 00:39:50
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