All’interno di questi stabili vi sono alcuni appartamenti che versano in condizioni a dir poco inaccettabili, degradate e degradanti.
Binelli ha anche documentato il sopralluogo con foto e video, nel quale si vede uno degli appartamenti con pareti e pavimenti che stanno letteralmente marcendo a causa di una perdita che ad oggi non si è ancora risolta adeguatamente; infatti in tale locale erano state effettuate delle verifiche, ma dopo molti anni la situazione non è cambiata anzi, non ha fatto che peggiorare e l’appartamento in questione oramai sta inesorabilmente cadendo a pezzi, sotto il disinteresse delle autorità pubbliche.
Il sopralluogo si è concluso con un appello dei referenti locali di Agire, Binelli e Castellini, ai politici locali delle Valli Giudicarie, per una maggiore attenzione a queste tematiche. “Dopo aver mosso mari e monti per far votare Sì al referendum costituzionale di dicembre, dopo gli incontri a suon di “World Cafè” con l’Assessore provinciale Daldoss e mentre già si parla di liste “civiche” in vista delle provinciali del 2018, pare che per la politica locale si sia esaurito l’interesse verso i cittadini delle Giudicarie, e che di fronte alle problematiche che riguardano la gente comune la politica abbia calato il sipario. È incomprensibile che nel 2017 delle persone in difficoltà debbano vivere in queste condizioni, soprattutto quando le autorità premono affinché chi risiede nelle case popolari paghi il canone locatizio ITEA. Peraltro in tale appartamento si sospetta anche la presenza di amianto, materiale pericolosissimo e nocivo per la salute delle persone”, riporta Sergio Binelli.
Per Grazia Castellini “le famiglie in questione devono essere trasferite in altra sede, al fine di poter eseguire quanto prima i lavori di ristrutturazione, di verifica ed eventuale rimozione di amianto. Altrimenti un altro settore che un tempo era d’eccellenza finirà nei fallimenti assieme alla nostra sanità”.