Sondrio - Vertice sulla fauna selvatica, il lupo non desta preoccupazione, invece i maggiori problemi arrivano da cervi e cinghiali con i numerosi problemi legati alla viabilità.
Il comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica presieduto dal prefetto, Salvatore Pasquariello, a cui hanno preso parte i vertici delle forze di polizia, nelle persone del questore Angelo Re, del vice Comandante dei Carabinieri Riziero Asci e del Colonnello Andrea Turco, dell'onorevole Silvana Snider, consigliera regionale Simona Pedrazzi. quindi l’Assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi e il dirigente dell’Unità Organizzativa faunistica Franco Claretti; per la Provincia di Sondrio il comandante della Polizia provinciale Emanuele Pasini e il responsabile del Servizio caccia e pesca Gianluca Cristini; per l’Agenzia di Tutela della Salute della Montagna il Direttore del Dipartimento Veterinario Marco Marchetti; per Arpa Lombardia il Direttore del Dipartimento Sondrio-Lecco Fiorenzo Songini; per la Comunità Montana di Sondrio Claudio Del Dosso, per la Comunità Montana Alta Valtellina Umberto Clementi; per la Comunità Montana di Chiavenna Luigi Ghelfi e Pietro Melgara; i comandanti della Polizia Locale di Sondrio Mauro Bradanini, di Morbegno Paolo Tarabini, di Tirano Fabio Della Bona e per la Polizia Locale di Bormio Morena Vitalini; la Presidente di Coldiretti Silvia Marchesini e il Direttore Gian Michele Sassella; il vice presidente regionale di COPAGRI Lombardia Diego Ciocca; il vice Direttore dell’Associazione regionale allevatori della Lombardia Gianmario Tramanzoli; il presidente del Comprensorio alpino di caccia di Sondrio Ernesto Ceribelli; i referenti del Comprensorio alpino di caccia di Chiavenna Luigi Gabetti e di Morbegno Enrico Marchesini; il Presidente dell’Associazione cacciatori valtellinesi Egidio Gugiatti e il Presidente dell’Associazione libera caccia sez. di Sondrio Gianmaria Redaelli.
Discusse le problematiche relative alla gestione nel territorio della provincia di Sondrio della fauna selvatica, con due aspetti: il primo si riferisce da una parte ai rischi in tema di sicurezza della circolazione a causa degli attraversamenti stradali degli animali che possono provocare incidenti, dall’altra ai rischi che attengono alla incolumità delle persone che possono entrare in contatto con le specie più pericolose (ad esempio lupi e orsi) e il secondo attiene invece ai danni che talune specie selvatiche (in particolare cervi e cinghiali) arrecano ad agricoltori e allevatori.
Il primo è di stretta competenza del prefetto, delle forze dell’ordine e del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, involgendo profili di ordine e sicurezza pubblica e di pubblica incolumità, mentre il secondo è stato comunque trattato, in quanto il Prefetto ha ritenuto di offrire ai partecipanti alla riunione un’occasione di scambio e di confronto di opinioni, offrendosi di segnalare al Governo eventuali problematiche, ove necessario e per quanto di eventuale competenza.
Per quanto riguarda la sicurezza della circolazione si è fatto riferimento soprattutto ai cervi e ai cinghiali, evidenziando che le limitazioni imposte dalla pandemia hanno spinto queste specie più a valle e in luoghi più antropizzati, con la conseguenza che se ne rileva spesso la improvvisa presenza, specie in ore notturne, su strade caratterizzate da una circolazione più intensa e veloce o nei pressi di centri abitati. Per quanto concerne invece i rischi per l’incolumità delle persone si è fatto riferimento a possibili contatti ravvicinati con le specie più pericolose (come per es. il lupo o l’orso).
Ribadito comunque – come precisato dal comandante del Gruppo Forestale dei carabinieri e dal Comandante del Corpo di Polizia provinciale nella precedente riunione del Comitato dello scorso 1° luglio scorso – che la presenza del lupo sul territorio non desta particolari problematiche per l’ordine e la sicurezza pubblica, trattandosi di esemplari isolati che cacciano animali lasciati allo stato brado. Pertanto, al momento, non si riscontrano particolari criticità tali dal arrecare pregiudizio all’incolumità pubblica. In ogni caso, si è deciso di continuare a mantenere alta l’attenzione circa la presenza del lupo sul territorio, attraverso il costante monitoraggio dei suoi spostamenti allo scopo di scongiurare eventuali situazioni di pericolo.
Particolare attenzione e riguardo è stata poi segnalata da parte del referente del Dipartimento veterinario dell’Ats della Montagna di Sondrio sulla sicurezza alimentare per la quale è stato richiamato il recente accordo Stato-Regioni in materia di commercializzazione delle carni della fauna selvatica recepito dalla Regione Lombardia. Le attività legittime di commercializzazione delle carni selvatiche garantiscono l’assoluta sicurezza al consumatore in adesione alle regole comunitarie. Anche i cacciatori e i seleabbattitori devono essere scrupolosi al fine di garantire il rispetto di queste regole perché le carni non sfuggano al controllo sanitario. Ha poi posto l’accento sul necessario rispetto delle regole relative al benessere animale in relazione alle metodiche di abbattimento e di eradicazione oltre alle modalità di trasporto, evidenziando che le associazioni animaliste e zoofile sono molto attente a questi aspetti.