Il PATT era contro il referendum e ha cercato in tutte le maniere di evitare la sostituzione dei voucher con altri strumenti, come il lavoro intermittente, che sono risultati macchinosi e poco funzionali".
"Siamo anche preoccupati – prosegue Panizza – per la discussione che sta accompagnando l’approvazione del “decreto dignità“, in particolare per le norme che restringono la possibilità di utilizzare le assunzioni a tempo determinato. Nulla da dire sull’obiettivo di stabilizzare i posti di lavoro, che deve essere prioritario perché ogni lavoratore ha diritto alla sicurezza. È altrettanto vero, però, che la soluzione non è il decreto prospettato dal vicepresidente Di Maio. Perché è evidente che l’applicazione del decreto, con efficacia immediata e indifferenziata, sta provocando grandi difficolta all’interno delle aziende che devono decidere, in tempi stretti e non programmati, se licenziare o stabilizzare i contratti ai propri lavoratori a tempo determinato. Gli scenari negativi prospettati dall’INPS e dalle organizzazioni economiche sono purtroppo realistici e la prospettiva concreta è di perdere in pochi mesi migliaia di posti di lavoro. Il rischio è quello di un ritorno al passato e di perdere i buoni risultati raggiunti nel corso di questi ultimi anni. Il giusto obiettivo di tendere alla stabilizzazione dei contratti deve essere raggiunto attraverso meccanismi incentivanti, in particolare puntando su una forte riduzione del costo del lavoro a tempo indeterminato, e non attraverso vincoli e procedure penalizzanti che mettono in difficolta le aziende. A maggior ragione quando l’entrata in vigore di un provvedimento ha effetto immediato e non lascia il tempo alle imprese di organizzarsi, anche dal punto di vista economico".
"Ci auguriamo – conclude Panizza - che il Governo nazionale, oltre a rivedere le regole per il lavoro a tempo determinato, ripristini lo strumento dei voucher per tutte quelle categorie ed imprese, ma anche per le famiglie, che hanno bisogno di lavoratori per brevi periodi".