Trento - Non solo alta velocità e grandi opere come il tunnel del Brennero, né solo piccole linee ferroviarie a breve percorrenza, ma una rete di trasporti e di interconnessioni basata sul ferro che innerva l'intero arco alpino, da est a ovest, collegando fra loro le valli e i centri urbani: ruota attorno a questo concetto il convegno organizzato a Trento da Transdolomites, con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento, presso il dipartimento di Sociologia dell'Università e rivolto agli amministratori pubblici della Macroregione alpina,nonché ai tecnici e agli esperti del settore. Fra i relatori il viceministro alle infrastrutture e trasporti Riccardo Nencini e l'assessore provinciale alle infrastrutture e ambiente Mauro Gilmozzi. Sullo sfondo, l'impatto anche nella Macroregione, e negli organismi che la rappresentano, come Eusalp, dei grandi cambiamenti ad un tempo sociali e tecnologici che investono il settore trasporti: aumento della domanda di mobilità ma anche calo dell'uso dell'auto privata, necessità di coniugare trasporti e tutela dell'ambiente, automazione, nuove fonti energetiche.
Due gli spunti principali nell'intervento del viceministro: il primo riguarda la necessità di considerare l'area del Brennero nel contesto dell'intero sistema dei trasporti a cavallo delle Alpi e nel Nord dell'Italia in particolare, il secondo, l'invito ad approfittare delle opportunità che si apriranno con una nuova legge di settore che invita alla riattivazione delle linee ferroviarie storico-turistiche. "Siete una delle poche aree a potersi fregiare del titolo di regione smart", ha detto anche il viceministro, richiamando gli investimenti fatti in Trentino sul versante tecnologico e dell'innovazione, al servizio non solo del territorio ma del Sistema-paese nel suo complesso.
Gilmozzi dal canto suo ha sottolineato come i territori alpini non devono diventare semplici aree di attraversamento dei flussi di traffico sull'asse nord-sud. "Si deve lavorare alla costruzione di reti di trasporti in tutto lo spazio alpino. Progetti già che ne sono. E' necessario lavorare assieme".
L'appuntamento - moderato dal giornalista Pierangelo Giovanetti - giunge dopo altri due eventi che Transdolomites ha organizzato nel 2013 e 2014, presso la Camera di Commercio Svizzera a Milano, durante i quali si era promossa l’idea di una rete di ferrovie di vallata, connettendo gli stati e le comunità regionali dell'are alpina e dolomitica.
Se il 900 ha visto il trionfo dell’automobile, è forse e venuto il tempo di rivedere la nostra idea di mobilità e di comunicazione, tantopiù nelle Alpi? Per il presidente di Transdolomites Massimo Girardi molti segnali vanno in questa direzione. I giovani si stanno disamorando dell'auto privata, cosa di cui si sono accorte anche le case automobilistiche. Non solo: vi sono città in Europa in cui si stanno imponendo le auto ibride e dove si parla addirittura di stoppare l’uso dell’auto privata tout court. "Nelle aree alpine è più difficile ipotizzare qualcosa del genere ma il ruolo della ferrovia è comunque determinante. Senza gli opportuni investimenti infrastrutturali nel settore vi saranno delle ricadute negative, non solo sulla qualità della vita ma anche sul piano economico".
Anche per l'assessore Gilmozzi "nel XXI secolo si impone la sfida del ritorno al treno. Ma le Alpi non possono essere solo un punto di passaggio. Devono essere connesse anche al loro interno. Nelle Alpi gli spostamenti non sono mai avvenuti solo sul fondovalle. Bisogna perciò lavorare alla costruzione o al ripristino di reti di trasporti est-ovest, collegando città e vallate. Qui i progetti ci sono. Guardiamo a Cortina, ad esempio, dove sono state avanzate tre ipotesi di collegamento ferroviario. Ma pensiamo anche all'importanza che può assumere un treno da Rovereto a Riva del Garda, di cui stiamo discutendo anche con Lombardia e Veneto. La politica, anche dentro Eusalp, deve dimostrare che ci crede, che vuole impegnarsi su queste partite. La Provincia autonoma di Trento è convinta dell'importanza strategica di queste scelte e le promuoverà con forza. Certo, bisogna avere anche senso pratico, coltivare visioni ad un tempo strategiche e realistiche. Lo scenario deve essere chiaro: non piccole ferrovie isolate ma una vera e propria rete di trasporti transalpina, integrata, cogestita".
Simon Pidoux, dell'ambasciata di Svizzera in Italia, ha portato al convegno l'esperienza del suo Paese, che ha recentemente inaugurato il tunnel del San Gottardo, la galleria ferroviaria più lunga del mondo.