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Sabato, 4 aprile 2020

Sciopero alla Lucchini di Lovere e Cividate, sindacati e azienda ai ferri corti

Cividate Camuno - Le misure anti-coronavirus stanno mettendo in difficoltà diverse aziende anche in Valle Camonica, tra la necessità di continuità l'attività e le disposizioni di sicurezza da rispettare.


LA SITUAZIONE ALLA LUCCHINI
Prosegue il braccio di ferro tra lavoratori e vertici dell'azienda Lucchini RS. Negli stabilimenti Lucchini di Lovere (Bergamo) e Lucchini Mamé Forge di Cividate Camuno (Brescia) l'attività è bloccata dal 13 marzo scorso, l'azienda aveva chiesto la ripresa della produzione, ma i sindacati, visto che non ci sarebbero ancora le condizioni di sicurezza per il Covid-19, hanno proclamato 11 giorni di sciopero.

Si arriverà quindi fino a quando scadrà il termine dei provvedimenti decisi dal governo, che potrebbero anche essere prolungati dalle ultime dichiarazioni di esponenti politici e tecnici.


Una decisione, quella di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, a tutela della salute dei lavoratori Lucchini. Da parte del gruppo Lucchini Rs, è stato invece evidenziato che sarebbe ripartita l’attività «con gradualità e limitatamente al solo soddisfacimento delle esigenze di continuità delle filiere essenziali e strategiche". In una nota del gruppo Lucchini si legge: "Purtroppo le organizzazioni sindacali non hanno ritenuto di voler responsabilmente condividere una scelta difficile, ma indispensabile per garantire la continuità di fornitura ai settori strategici, insistendo strumentalmente sulla richiesta di lasciare totale discrezionalità alle persone se presentarsi volontariamente o meno al lavoro. È ovvio che con tale scelta è impossibile pianificare i turni di lavoro e comporre le squadre in sicurezza". La ripresa dell'attività produttiva nei due stabilimenti del gruppo Lucchini sarà dunque discussa dopo il 13 aprile.

Ultimo aggiornamento: 04/04/2020 11:27:56
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