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Mercoledì, 23 gennaio 2019

L'industria trentina rallenta. Cgil preoccupata

Trento - Industria trentina, nel 2017 occupazione stabile. Il segretario generale della Cgil Franco Ianeselli: preoccupano i segnali di rallentamento.


L'industria trentina con più di 10 dipendenti nel 2017 mantiene sostanzialmente stabile il numero degli occupati, che passano da 29.933 del 2016 a 29.945. Il 2016 aveva segnato una crescita del 2,3% rispetto all'anno precedente. E' quanto emerge dai dati sull'occupazione nell'industria trentina con più di dieci dipendenti resi noti dalla Camera di Commercio di Trento.


Tra i comparti l'occupazione cala nel settore estrattivo (-11,7%) e nelle costruzioni, installazioni, impianti (- 2,1%). Prosegue, invece, il recupero del manifatturiero con 396 occupati in più (+1,4%). In crescita anche il settore della vendita di autoveicoli (+3,6%), mentre cala il comparto elettrico, acqua e gas (-6%), a causa della chiusura di due realtà.


In generale il PIL a prezzi correnti in provincia è cresciuto nel 2017 del 2,4% sul 2016; da 19.011 milioni di euro del 2016 a 19.467 milioni di euro. Il PIL pro capite è cresciuto nel 2017 del 2,2 % sul 2016, da 35.310 euro del 2016 a 36.101 euro.


“ Se da una parte le cifre dimostrano che siamo di fronte ad un sistema che tiene, dall'altra non possiamo nascondere la preoccupazione per i segnali di rallentamento che di arrivano sull'economia nazionale, che potranno avere un impatto negativo sulle dinamiche del mercato del lavoro – commenta il segretario generale della Cgil del Trentino Franco Ianeselli -.

Per questa ragione chiediamo alla giunta provinciale che riservi massima attenzione alle dinamiche in atto, senza pregiudizi, e che continui ad investire sulle politiche di sostegno all'innovazione e sulle politiche del lavoro, costruendo un fattivo confronto con le parti sociali fino a questo momento, per parte sindacale, atteso ma non avvenuto”.


Confronto 2017 – 2016


Il settore industriale, che rimane fondamentale per l'assetto produttivo del Trentino, manifesta una significativa dinamicità sia per la presenza di aziende di eccellenza in diversi rami di attività, che per le politiche di rigenerazione e di sostegno messe in campo dalla Provincia.


Un indicatore di dinamicità è sicuramente il dato relativo alle entrate e uscite dall’elenco della CCIAA: sono uscite 42 aziende per 954 dipendenti ne sono entrate 25 aziende con 502 dipendenti.


Dai dati emerge che la piccola ripresa occupazionale del 2016 (che ha coinvolto anche i settori costruzioni e estrattivo), prosegue nel 2017 solo per il manifatturiero e l’istallazione impianti.


Accanto ad un'occupazione stabile bisogna tenere conto anche della riduzione della cassa integrazione straordinaria, segno che il tessuto industriale ha comunque assorbito manodopera prima fuori dal mercato attivo del lavoro.


Nel 2017 le ore di cigs industria sono state 1,284 milioni di ore, nel 2016 le ore di cigs erano state 1,323 milioni di ore; meno della metà dei 3,052 milioni di ore (corrispondenti a circa 1500 lavoratori equivalenti), autorizzate nel 2015 .


L’andamento occupazionale 2017 su 2016, dal punto di vista territoriale ha visto un recupero di occupazione in alta Valsugana (+ 144 occupati ), in val dell’Adige (+ 110 occupati), in val di Fiemme (+59 occupati). Negli altri territori i dati si sono mantenuti stabili.


Dal punto di vista settoriale, sempre guardando al confronto tra il 2017 e il 2016, all’interno del manifatturiero, gli andamenti sono stati i seguenti: prodotti in metallo + 175 occupati, lavorazione minerali non metalliferi + 39 occupati, legno + 14 occupati, carta e stampa + 50 occupati, chimico + 28 occupati ; negli altri settori sostanziale stabilità.


Andamento 2008 – 2017


Ampliando l'analisi agli anni pre crisi emerge con chiarezza come il pieno recupero dei livelli occupazionali sia ancora lontano. Rispetto al 2008, infatti, la riduzione della occupazione è stata di 3034 occupati nel complesso 32.979 addetti complessi dell'industria pari al 9,2% degli occupati totali. Rispetto ai diversi settori si rileva:





  • un tracollo dell’estrattivo (- 61,7 % degli occupati),




  • una riduzione del 7,9 % degli occupati del manifatturiero,




  • una riduzione del 30,2 % degli occupati nelle costruzioni (comprensive di installazione impianti);




Confrontando separatamente gli andamenti di costruzioni e installazione impianti possiamo vedere che le costruzioni (edilizia) dal 2008 hanno perso 2.177 occupati su 4700 ( il 46,3 %), mentre l’installazione impianti è cresciuta da 1400 a 1876; negli ultimi tre anni anche l’installazione ha perso 594 occupati rispetto ai 2470 del 2012.


La vendita e riparazione di autoveicoli scende del 7,4 %, a 860 occupati contro 929 del 2008 .


Le industrie elettriche acqua e gas hanno un saldo positivo di 1.353 occupati dal 2008. Di questi però 770 occupati vengono dalla incorporazione della raccolta e gestione dei rifiuti avvenuta nel 2010 .


Il settore industriale, finora, ha però contenuto le perdite salvo estrattivo e edilizia .


Per quanto riguarda il manifatturiero va rilevato:


- che il calo occupazionale rilevante si è avuto tra 2008 e il 2010 ( meno 2200 occupati), poi l'occupazione si è assestata attorno alle 21000 unità negli anni successivi e siamo al secondo anno consecutivo di recupero.


Con la crisi degli anni 80, tra il 1980 e il 1985, l’industria in Trentino aveva perso il 20% della occupazione e il manifatturiero il 25%.

Ultimo aggiornamento: 23/01/2019 11:49:35
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