Sondrio - Parlano chiaro i dati raccolti nella quinta edizione del questionario proposto ai propri soci da Confartigianato Imprese Sondrio, con il supporto di Confartigianato Lombardia, per verificare l’andamento degli effetti delle misure anti-Covid sulle Micro e Piccole Imprese (MPI) del territorio di Valtellina e Valchiavenna.
FATTURATO IN CALO E VOGLIA DI REAGIRE
Nel 2020 il fatturato per le MPI della provincia di Sondrio, rispetto al 2019, cala del -22,2%. Per la prima metà dell’anno in corso le imprese prevedono invece una riduzione dei ricavi del -12,7%. C’è anche tanta incertezza rispetto alla capacità delle MPI di recuperare i livelli di fatturato pre-Covid: poco più della metà (51%) dichiara di non essere in grado di prevedere quando avverrà il recupero; la restante quota (49%) di imprenditori in media prevede di poter recuperare i livelli di fatturato pre-emergenza sanitaria entro la prima metà del 2022.
Un altro segnale allarmante viene da quel 42,7% delle MPI del territorio che dichiara di temere seri rischi di sostenibilità per la propria impresa oltre la prima metà dell’anno in corso. Si tratta di imprese vitali, che nonostante tutto sono riuscite finora a sopravvivere allo shock conseguente all’emergenza sanitaria, ma che adesso, trascorso quasi un anno, devono fare i conti con un mercato ancora non favorevole al loro business (trasporto persone, rosticcerie/cibo d’asporto, birrerie, etc.). Va tenuto conto che queste MPI, che oggi si trovano davanti un mercato che risente ancora delle limitazioni per il contenimento della pandemia, avrebbero quasi certamente ancora spazio nel mercato post pandemia.
Eppure le MPI di Valtellina e Valchiavenna si dimostrano anche pronte a reagire: rispetto al prossimo futuro, il 78,4% delle imprese che hanno partecipato al sondaggio intende affrontare i prossimi mesi introducendo almeno un cambiamento, come ampliare il numero di committenti (55,9%), attivare nuovi canali di vendita (40,9%), produrre nuovi beni e offrendo nuovi servizi non connessi all’emergenza (37,0%), entrare in nuovi mercati (27,1%), accelerare la transizione digitale (26,2%), attivare nuove relazioni d’imprese (reti d’impresa, ATI, etc.) (24,8%) e diversificare la produzione (24,2%).
Per le imprese che intercettano la domanda turistica calo del fatturato 2020 più pesante (-24,4%) ma ampia speranza nel lungo periodo per le Olimpiadi 2026: 73% di queste imprese considerano l’evento un’opportunità di recupero.
SUPERBONUS 110% PER GUARDARE AL FUTURO
La quota di imprese delle Costruzioni che ritengono il Superbonus 110% un’opportunità d’impresa si attesta al 57,9%. Delle MPI del settore il 36,8% ha già ricevuto segnali di mercato di utilizzo del superbonus, dai primi contatti e preventivi, fino all'inizio lavori. Tra queste, il 53,3% segnala il ritardato inizio delle attività a causa di problemi burocratici, legati a sanatorie ad esempio, e il 41,8% indica la mancata risposta di uffici comunali e pubbliche amministrazioni, soprattutto nei Comuni più popolosi.