“Le funi sono state tagliate con una troncatrice a filo del ghiaccio che in questo periodo dell’anno si trova ai minimi stagionali – spiega il caposquadra Giordano Giumelli – erano un pericolo soprattutto per lo scialpinismo primaverile”.
Tutte le fasi del lavoro, sebbene in condizioni estreme, si sono svolte in sicurezza grazie alla collaborazione delle guide alpine dell’Ortles-Cevedale Tullio Faifer e Erminio Sertorelli, che hanno imbracato gli operai mostrando loro seracchi e pericoli presenti nell’area. Mercoledì 23 settembre, nel pomeriggio, con un cambiamento repentino che solo la montagna sa fare, gli operai sono stati anche sorpresi dalla neve: “Eravamo fradici e di tanto in tanto entravamo nel rifugio dove i gestori ci hanno supportato in ogni modo”, commenta Giumelli.
“L’intervento alla Casati, in condizione di lavoro sicure ma estreme, ha dimostrato l’efficienza e la preparazione del personale dell’ente – ha dichiarato il neo eletto presidente ERSAF Alessandro Fede Pellone – al servizio del territorio tutto, a partire dai boschi di pianura fino ai 3269 metri del Cevedale. Il Parco dello Stelvio è tornato a essere più pulito, anche se questo è solo un primo passo. Si è trattato di un bell’esempio di collaborazione all’insegna di un interesse comune per il patrimonio montagna”.
Gli ingombri, preparati in mucchi da sette quintali l’uno lungo le pendici del ghiacciaio, sono stati trasportati a valle da un elicottero dell’Elitellina che, precedentemente, aveva trasportato i sacchi rete con i rifiuti.